(di Gianluca Guarnieri) Pazza Roma, conquista il derby e sconfigge la Lazio di Inzaghi, lanciatissima dopo ben 4 vittorie consecutive. Vittoria importantissima per i giallorossi che bissano la vittoria con il Frosinone e fanno propria una gara importante per la carica di tensione e di nervosismo che avvolge come di consueto la stracittadina dell’Urbe. Eusebio Di Francesco ha lungimiranza e la concretezza tattica, mantenendo il 4-2-3-1 che aveva dato buoni frutti con i ciociari, cambiando solo Dzeko al posto di Schick nella posizione di prima punta e Florenzi nei tre sulla tre quarti con Under in panchina. Lazio sempre con il 3-5-1-1 di impostazione inzaghiana con assente il solo Radu. Arbitra Rocchi, davanti a 47.600 spettatori, in una calda giornata quasi estiva. L’inizio è di appannaggio biancoceleste con la squadra di Immobile e Milinkovic-Savic che si dimostra più aggressiva e pronta nel pressing, mentre la Roma ha un atteggiamento prudente e attento, cercando di non dare spazio alle folate avversarie. E’ solo un inizio perché piano piano il club di Piazzale Dino Viola riprende fiato e corsa e comincia a farsi pericoloso: al 22′ azione personale di Dzeko che dribbla la difesa avversaria e calcia in porta con Strakosha bravo ad opporsi. Il portiere laziale è bravo un minuto dopo chiudendo la strada della porta, di piede, ad un tentativo in diagonale di Pastore. I giallorossi sono in crescita evidente e la Lazio inizia a ballare. Al 36′ la svolta della partita: esce proprio Pastore per un problema al polpaccio lasciando spazio a Lorenzo Pellegrini. Sarà proprio il giovane numero 7 a diventare match winner, realizzando al 44′ il goal del vantaggio: pasticcio difensivo biancoceleste, Luis Felipe si scontra con Strakosha che perde la palla che giunge a Pellegrini, rapido e freddo, nell’imitare il suo compagno di squadra argentino con il 27, e a realizzare con un perfetto colpo di tacco, sempre sotto la Curva Nord gelata, mentre la Sud esplode come un vulcano. 1-0 e riposo. Nella ripresa la Roma prova a raddoppiare ma come tutti i derby la sorpresa è dietro l’angolo. Al 67′ controllo sbagliato di palla di Fazio, Immobile gli ruba palla e in diagonale trova il pareggio, battendo il tentativo di parata di Olsen, con tanto di corsa sotto la Nord. 1-1. Il pareggio non dura molto, però. 4 minuti dopo fallo di Badelj su Pellegrini, sul limite dell’area: batte la punizione l’ex Alexander Kolarov, che non concede scampo a Strakosha con un gran sinistro a giro per il 2-1. Kolarov diventa l’erede di Arne Selmonsson, capace di segnare in nel derby romano con entrambe le maglie. E’ il goal che indirizza la partita, con la Roma che trova anche il 3-1 all’85’ con Fazio che si fa perdonare lo scivolone sul goal avversario, azzeccando un perfetto colpo di testa, su precisa punizione del solito Pellegrini. Il match termina di fatto qui. La fine è solo il tripudio romanista e la mestizia laziale. Di Francesco batte ancora Inzaghi. Può essere la svolta di una stagione. La sterzata per rimettere la squadra nel giusto assetto.