Un viaggio nella storia, alla scoperta delle squadre dell’URSS
di Tiziano Villanacci
Questo è la storia di quattro fratelli, nati agli albori del ventesimo secolo, protagonisti di uno dei momenti storici più importanti non solo del calcio in Russia ma anche e soprattutto della storia di uno dei Paesi più decisivi del suolo terrestre. I loro nomi sono Aleksandr, Andrej, Pëtr e Nikolaj, sono i fratelli Starostin e sono i fondatori di una delle squadre più vincenti della storia del calcio russo: lo Spartak Mosca.
In principio non fu questo il vero nome ma il primo prototipo di selezione ideato dai 4 fratelli fu chiamato Krasnaja Presnja. Siamo intorno all’inizio della Prima Guerra Mondiale e nel quartiere di Presnja, dal quale è derivato il nome della neonata squadra. Ma dal 1898 nella città di Pietroburgo sbarca un gioco apparentemente non diverso dagli altri come impatto sulla popolazione, che sarà destinato a cambiare la vita non solo dei fratelli Starostin ma anche del popolo russo: il calcio. Aleksandr, Andrej, Pëtr e Nikolaj, nel 1935, decidono di cavalcare l’onda trasformando quella piccola squadra locale in un vero e proprio team professionista: lo Spartak Mosca.
Ma perché questo nome così particolare? Il motivo lo spiegherà proprio il maggiore dei quattro, Nicolaj, che sarà anche un grande dirigente sportivo della squadra moscovita. Egli spiega che lo Spartak Mosca nasce in contrapposizione al potere dominante della Dinamo, emanazione della potenza politica del tempo, e che la sua squadra farà proprio come quel famoso schiavo, di nome Spartaco, che si ribellò al popolo romano mettendo a ferro e fuoco un numero inaspettato di legioni. Lo Spartak Mosca è la prima squadra della storia della Russia costituita non attraverso uno specifico potere politico, è la squadra del popolo. Il motto è caratterizzato da 4 imput: Audacia, Fedeltà, Assalto e Vittoria.
Nei primi anni da professionista la squadra è allestita con intelligenza dai fratelli Starostin e difatti riesce a vincere con facilità due campionati consecutivi attestandosi come una delle compagini più complete e qualitativamente migliori degli anni 30. Questa inaspettata ascesa della squadra moscovita creò un ampio dibattito attorno alle modalità di nascita e di gestione da parte dei quattro fratelli, con il chiaro obiettivo di destabilizzare l’ambiente e minare la credibilità di questi uomini, che con la loro semplicità ed oggettiva bravura erano riusciti a contrastare le altre squadre con mezzi non sempre paragonabili.
Le due grandi rivali rispondevano al nome della Dinamo Mosca e della Dinamo Kiev. Le motivazioni ovviamente erano diversificate: se possiamo sottolineare come la rivalità con l’attuale squadra Ucraina fosse quasi ridotta ai fini sportivi, con la compagine gialla che dominava prima dell’avvento dello Spartak il campionato sovietico, un discorso diverso va aperto riguardo la Dinamo Mosca. I quattro fratelli Starostin riuscirono nell’intento non solo di far avvicinare allo Spartak personaggi dello spettacolo, della cultura e dell’arte ma anche il più grande uomo politico della Russia: Stalin.
Nel 1936 ci fu un amichevole tra Spartak Mosca e Dinamo Mosca e la neonata squadra del popolo suscitò subito le simpatie del Segretario Generale del Partito Comunista. Questo ovviamente aumentò la popolarità a dismisura ma ovviamente creo delle forti inimicizie in tutti quegli uomini che ruotavano attorno al leader russo e che erano proprietari, più o meno direttamente, delle altre squadre russe. Uno di loro, il capo dei servizi di sicurezza, di nome Berija, riuscì nell’intento di arrestare e processare i quattro fratelli Starostin, creando un periodo di grande difficoltà alla società moscovita che si ritrovò priva dei loro fondatori e gestori. Essi subirono una pena di dieci anni ai lavori forzati nei gulag per aver commesso un reato di propaganda dello sport borghese.