( di Gianluca Guarnieri)
Si può essere un super eroe, calcisticamente parlando? Si può avere una sorta di alter ego, stile Clark Kent o Peter Parker, vestire la maglia della propria squadra ed essere imprendibile? Si si può, e lo testimonia il festeggiato del giorno.
Oggi 7 aprile è il compleanno (il 43esimo) di un protagonista del calcio romano, pur non essendo nato nella città eterna. Lui è un “romano nato a Milano”, e questa è probabilmente, la definizione più giusta per Marco Delvecchio, uno degli eroi del derby capitolino, con ben 9 centri in campionato alla pari dell’altro “spauracchio” (per i biancocelesti) Dino Da Costa. Solo Francesco Totti ha segnato di più alla Lazio (11 volte) , ma con molte più partite rispetto all’attaccante milanese.
Il derby è sempre stata la sua partita, mantenendo la necessaria freddezza e diventando un’arma letale. Capelli lunghi al vento con dietro, arrancanti Nesta, Mihahjlovic e compagnia varia, divenuti impotenti e quasi ostacoli inutili per questo “Mick Jagger” del calcio con la maglia numero 24, veloce, implacabile, sicuro e con un sinistro micidiale quanto un Winchester, in mano a Tex Willer o Kit Carson. Tante volte ottimi portieri come Marchegiani e Peruzzi hanno dovuto alzare bandiera bianca, colpiti in maniera spietata da “Supermarco”. Di forza, di astuzia, di classe o da opportunista consumato, Delvecchio ha fatto centro in ogni modo: pensiamo al contropiede “laser” dell’11 aprile che brucia difensori e portiere, con una cannonata mancina degna di Gigi Riva, o alla spaccata su assist di Cristiano Zanetti che fece secco Peruzzi, o al destro (anche con il piede meno buono, si…) dopo aver saltato Nesta come un dilettante oppure causare l’ autogoal per il pasticcio tra Nesta e Negro il 17 dicembre 2000, terrorizzati dalla sua presenza incombente. Delvecchio idolo, pronto ad infiammare la Sud come un vulcano e a farla impazzire. Proprio quel Delvecchio capace di portare a suo vantaggio la contestazione, con il suo gesto delle orecchie, divenuto in seguito il suo marchio di fabbrica. Un tornado, un ciclone più veloce della luce, quasi un Superman senza mantello, ma irresistibile per gli eterni avversari, incapaci di trovare un rimedio o neanche una ipotetica Kryptonite per il super eroe giallorosso, più veloce della luce e sicuramente di ogni avversario, che lo ha sempre temuto e sofferto. Buon compleanno, Super Marco Delvecchio!