di Francesco Falzarano
E’ stata una stagione sportiva strana, per Benevento e il Benevento. Una città delusa, stanca di sognare qualcosa di impossibile. Dopo nove anni, la famiglia Vigorito, nella persona di Oreste, in estate lascia la società giallorossa.
Una stagione iniziata sotto una nuova veste, con un’altra luce, e senza speranze. Era questo il clima che c’era in città. Un’aria pesante, una speranza finita, un sogno irraggiungibile. Qualcosa è cambiato nella città delle streghe. Proprio dalla stagione 2008-09, quando i giallorossi persero in casa la finale play-off contro il Crotone dinanzi a ventimila persone. Da quella partita, la magia si è spenta. Nei sei anni successivi, la delusione di quell’estate ha portato soltanto ad altri fallimenti sportivi.
Che strano il calcio, proprio ad una settimana dall’ufficialità della “rapina” dell’anno 2008-09 (il Benevento sarebbe arrivato primo senza l’illecito di Gallipoli-Marcianise), il Benevento 2.0; partito senza entusiasmo e grandi proclami, potrebbe mettere una serie ipoteca sulla promozione in serie B.
Pazzesco, da non crederci, la squadra orchestrata magistralmente da Gaetano Auteri, contro tutto e tutti si trova lì, ad un passo dal sogno. Complici i due passi falsi consecutivi del Lecce ( un punto in due partite in casa), la tappa di Cosenza rappresenta uno snodo cruciale per la stagione del Benevento e di tutto il girone. Una sconfitta contro i Lupi calabresi ( all’ultima chance per dire la loro in chiave play-off), riaprirebbe i giochi promozione diretta anche al Foggia, rinato ed a -3; una vittoria dei sanniti, lancerebbe il Benevento a +6 dalle inseguitrici, con quattro giornate al termine del campionato. Tutto in una notte: la strega vuole spiccare il volo.