di Francesco Falzarano
“La visione scientifica dello sport, la matematica applicata al calcio è in grado di dare un contributo davvero interessante. Io stesso ho incontrato personalmente Matthew Benham è stato affascinante sedersi allo stesso tavolo con un esperto in grado di costruire un modello matematico basato sui dati ricavati dalle partite passate e di prevedere i risultati futuri con le rispettive probabilità”.
Parola di Thomas Tuchel.
Soprannominato “Sportwissenschaftler”, letteralmente “scienziato dello sport”. 42enne, si sta dimostrando un precursore di quella “scienza” chiamata calcio. Inizia con le giovanili in giro per la Germania, per poi nel 2009, prendere l’eredità di Jurgen Klopp sulla panchina del Mainz.
Un apparente filo conduttore con l’attuale tecnico del Liverpool, due strade si parallele, ma due mondi diversi. Cinque anni d’amore con i biancorossi, ottenendo risultati ben oltre le aspettative visto il budget limitato. Conquista per due volte l’Europa.
Da incorniciare la stagione 2011, un girone d’andata strepitoso; il suo Mainz impressiona per intensità, gioco e solidità. Conclude al quinto posto. Lascia l’incarico al termine della stagione 2013-14. Trascorre il suo anno sabbatico a studiare calcio e tattica, concentrandosi soprattutto su come produrre un possesso palla che non sia fine a sé stesso, un mezzo piuttosto che una filosofia. Viene ufficializzato, nuovo allenatore del Borussia Dortmund per la stagione 2015-16. Anche sulla panchina della Ruhr, l’eredità è pesante, e l’ingombrante figura è sempre la stessa: Jurgen Klopp. L’epiteto di “nuovo Klopp” affibbiato a Tuchel è alquanto superficiale. Innanzitutto per le differenze nello stile comunicativo: se l’ex tecnico giallonero è energico e spesso emozionale, sia nel parlare che nel linguaggio del corpo; Tuchel è più freddo e razionale, sia nel seguire la partita che di fronte alla stampa. Il loro stile di gioco, tecnico-tattico, è simile, ma differente. Thomas predilige un gioco intenso ma più costruito e con attenzione al possesso palla. Un gioco più ragionato, che si basa sul gegenpressing e il positiespiel ( gioco di posizione). Jurgen è un empatico, un trascinatore, Thomas un metodico. L’impatto con l’ambiente Dortmund è stato ottimo. Cinque i punti di distacco dall’armata dell’Allianz Arena, secondo posto, ed Europa League da protagonista; che nei quarti, metterà di fronte passato e presente. Liverpool – BvB match da brividi. Rivitalizza una squadra spenta. Partendo da Subotic e Hummels, passando per Gundogan e Aubameyang; alcuni ritrovano lo smalto delle annate precedenti, altri migliorano esponenzialmente. Invenzione della stagione : Julian Weigl, 20enne pagato appena 2,5 milioni di euro. Molto più simile a Guardiola, come idee, e modo di giocare. Come ammesso dallo stesso tecnico :”Il Barcellona di Guardiole è stata un’inestimabile fonte d’ispirazione per me”. Lui che si definisce allievo di Pep. Dicevamo: gegenpressing, gioco di posizioni, ma anche cambi di moduli e di ruoli costanti, cambi gioco sul lato debole degli avversari, la costante necessità di azzannare la palla appena la si perde. Un tiki taka 2.0 rivolto alla verticalità e maledettamente concreto. Un rapporto forte con i propri calciatori tra semplicità, nutrizionisti e psicologi. Un solco iniziato da Guardiola con il suo Barcellona, e che Tuchel sta portando avanti con la forza delle sue idee. Una personalità inedita, prestata al mondo del calcio.