(di Gianluca Guarnieri) 9 Gennaio 1977, 42 anni fa. L’Italia è nel bel mezzo degli “anni di piombo”. La politica nazionale è alle prese con il cosiddetto “Compromesso storico” tra la DC e il PCI, guidati rispettivamente da Aldo Moro ed Enrico Berlinguer, che per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana fornisce un appoggio “esterno” al governo presieduto da Giulio Andreotti, mentre negli Stati Uniti è giunto alla Casa Bianca il democratico Jimmy Carter, dopo aver battuto il Presidente in carica, il repubblicano Gerald Ford. Per la Roma di Mister Liedholm il 1976/77 è una stagione transitoria, con una squadra divisa a metà tra vecchie glorie (De Sisti, Prati) e giovani di belle speranze (Di Bartolomei e Bruno Conti), con un campionato da centro classifica e poco altro; il terzo posto di 2 anni prima è ormai un ricordo e uno dei grandi protagonisti quale Francesco Rocca è fermo per un grave infortunio che precluderà la formidabile ascesa. Nonostante ciò, i tifosi della Roma non mollano e proprio quel 9 gennaio 1977 sarà una data indimenticabile per chi ama i colori Oro e Porpora. Quel giorno nascerà il COMMANDO ULTRA’ CURVA SUD, per tutti il CUCS.
Quel giorno andò in scena un Roma-Sampdoria vinto per 3-0 con due goal del grande Agostino Di Bartolomei, ma la vittoria più importante la ottennero quei ragazzi, con tanto di striscione e tamburi che incessantemente incoraggiarono gli uomini in campo, cosa che venne ripetuta da quel giorno in poi. L’unione fece la forza e i vari gruppi, quali “Guerriglieri”, “Fossa dei Lupi”, “Boys”, “Panthers”, “Fedayn”, si unirono dietro il simbolo della U e della R unite dal fulmine.
Tanti i momenti indimenticabili, dietro uno striscione lungo 44 metri. Uno striscione amato ed omaggiato dalle corse sotto di esso di campioni (ma in questo caso di uomini…) come Roberto Pruzzo, Bruno Conti, Rudy Voeller, Toninho Cerezo, Giuseppe Giannini, Ciccio Graziani o di tecnici trasteverini vedi Carlo Mazzone, in una simbiosi perfetta che è sempre andata oltre il mero professionismo, diventando comunione d’intenti e di passioni, tanto da far registrare un bel messaggio di auguri anche a chi non riuscì a vivere quelle emozioni come Daniele De Rossi, uno da sempre legato al mondo della Curva Sud. Da quel 9 gennaio tutto è cambiato, il calcio è mutato irrimediabilmente, ma gli ideali che spinsero quei ragazzi ad unirsi dietro a quelle 4 lettere, no di certo. Quei ragazzi che fecero ammutolire la curva avversaria in un derby del 1983, con le parole più semplici eppure più incisive di questo mondo, ovvero “Ti Amo” e che sbalordirono il Pianeta Terra, in un Roma-Bayern, con la “sciarpata” più emozionante della storia, o che fecero restare allibiti i calciatori della Juventus, con una scenografia degna di Hollywood e che fecero ammettere a Michel Platini (uno dalla battuta acre…): “Abbiamo già perso prima di iniziare a giocare…”. Il valore della memoria ha salvato un patrimonio morale ed umano, fatto di sentimenti legati ad una squadra di calcio, se vogliamo considerare la Roma una semplice squadra di calcio.