Nicola Ciacciarelli
Pratica Chievo archiviata e +9 sul Napoli confermato. La Juve esaudisce le richieste di Max Allegri e, stavolta, non si accontenta di uno striminzito 1-0 per battere l’avversario. Nella serata in cui il livornese disegna un modulo tutto fantasia, i bianconeri dominano in lungo e largo legittimando il 3-0 finale.
La Juve torna al 4-2-3-1. Khedira out per problemi fisici, convince Max a rischiare contemporaneamente Costa, Bernardeschi, Dybala e Cristiano. Di fronte c’è un Chievo che non fa le barricate e mostra coraggio, ma a cui manca il guizzo giusto una volta arrivato in prossimità dell’area avversaria. La sblocca Douglas che parte largo a destra, mentre sull’altra fascia agisce Berna e Dybala fa da raccordo tra mediana e attacco. CR7 agisce più da punta ”classica”. Centrale, attacca maggiormente la profondità come accaduto a Gedda. La serata del portoghese non è delle più felici. Rigore sbagliato e pochi pericoli creati. Ma la Juve mostra tutta la sua superiorità sfruttando la verve degli altri tre.
Gli attacchi di Madama, in mancanza di Bonucci e Pjanic, si concentrano sugli esterni. Sia Alex Sandro, che De Sciglio, partono alti per poter sfruttare i due contro uno che si propongono sulle fasce. Il Chievo non ha infatti giocatori capaci di chiudere in quella zona di campo e soffre per tutti i 90 minuti. Chiave tattica della gara i continui cambi di gioco e il conseguente attacco al terzino di turno o di Berna, o di Douglas.
Il modulo piuttosto offensivo ha evidenziato, ce ne fosse stato bisogno, la metamorfosi di Paulo Dybala. La Joya si sta, pian piano, trasformando in uomo di sacrificio, anche recuperatore di palloni. Regista a tutto campo, soprattutto in assenza di Pjanic, capace di azionare la manovra juventina con dribbling utili a creare la superiorità numerica o scarichi precisi per i due esterni.
La gara contro i clivensi ha mostrato una Juve sicura nel palleggio, andata a segno in occasione del raddoppio con 28 tocchi. Proprio l’autore della rete, Emre Can, ha confermato di essere il centrocampista box to box che tutti avevano ammirato in Premier. Capacità di sradicare palloni dai piedi avversari, di intuire le linee di passaggio e perchè no di inserirsi e trovare lo spunto giusto, accontentando Allegri.