Vincenzo Boscaino
Per come si era messa la partita, sicuramente questo pareggio è un punto guadagnato. La squadra di Pioli ha dovuto fare i conti con una squadra attenta e ordinata, equilibrata e pericolosa. Si sapeva che non era una partita facile, così è stato.
L’allenatore Viola spiazza tutti a inizio partita inserendo negli undici iniziali Mirallas al posto di Simeone. Troppo offensiva la squadra altrimenti, ma con il senno di poi si sarebbe potuto rischiare dall’inizio. Il belga non è mai entrato in partita e la prestazione contro la Roma è sembrata un lontanissimo ricordo.
Pioli è rammaricato nel post partita, un po’ per la scarsa prestazione dei sui e un po’ perché non ha dato seguito a quel filotto di vittorie che stavano inanellando i suoi. “Brucia il fatto di non aver fatto la settimana perfetta, è chiaro che volevamo vincere. Bisognerà fare in futuro qualcosina in più.”
La prestazione sottotono della squadra non può essere analizzata senza soffermarsi sui singoli. Il centrocampo non è sembrato frizzante come altre occasioni, con Veretout che si è limitato a svolgere un’ordinaria amministrazione senza mai forza una giocata vincente. Le mezze ali (nonostante il gol di Fernandes) hanno deluso non essendo state capaci di inserirsi pericolosamente alle spalle della difesa avversaria. L’unico pienamente promosso è, come sempre, Chiesa che ogni volta che tocca palla è un generatore di pericoli per le difese avversarie. Da solo, però, lui non può bastare.
In una partita che sicuramente non ha fatto scaldare i cuori dei tifosi per le giocate tecniche, invece si è assistito a un momento molto toccante al minuto tredicesimo quando tutto lo stadio dedica un tributo ad Astori. Perché questa sarà sempre la sua partita. Per sempre. “Davide sarebbe orgoglioso di noi” dice il tecnico Viola con la voce rotta dell’emozione.
Il quarto posto dista ancora cinque lunghezze, quindi nulla è perso. Ma si deve cambiare rotta, tornare quelli della settimana passata. Solo così il sogno Champions potrà diventare realt