di Massimo Fabi
“Proveremo qualcosa di diverso per far male all’avversario: dobbiamo portare la partita sul piano che ci conviene, velocità e contatto. La nostra forza è sapere che loro sono più forti”. Una preparazione strategica e psicologica alla battaglia accostabile ai dettami del cinese Sun Tzu in Arte della guerra o a quelli di un capo militare prima di innescare la guerrilla a spese di un avversario superiore. Dichiarazioni di Diego Pablo Simeone, a poche ore dall’appuntamento incandescente del Calderón che ha visto l’Atletico Madrid, chiamato a rimontare il passivo di 2 a 1, eliminare i campioni d’Europa del Barcellona. E’ stato il trionfo del Cholo, o meglio del ‘Cholismo’, che ha confermato le premesse incoraggianti del Camp Nou riuscendo a ‘normalizzare’ i catalani e a rendere inerme il trio Messi-Suarez-Neymar. Pur conoscendo recentemente delle variazioni con l’addio di uomini cardine e l’arrivo di nuove forze fresche, il dna ferreo dei Colchoneros è rimasto immutato: a fare la differenza è ancora l’anima di Simeone che di fatto ha eclissato l’edonismo e la classe blaugrana. Fare gol a questo Atletico, miglior difesa della Liga, è veramente difficile: nella prima frazione, al Barcellona veniva concessa una libertà di palleggio fino ai quaranta metri, superati i quali il muro e il pressing madrileno chiudevano ogni varco per poi colpire con tenacia in ripartenza. Negli ultimi venti minuti di partita la ‘grande muraglia’ biancorossa, ieri color blu, sarebbe poi arretrata nei pressi dell’area di Oblak. Sotto assedio, la squadra di Simeone stringeva i denti dando comunque la sensazione di saper gestire il vantaggio: non a caso, la palla strappata da Felipe Luis e il conseguente contropiede del terzino brasiliano apriranno al Cholo la via delle semifinali grazie alla doppietta di Griezmann. La partita perfetta dell’Atletico, macchiata solo da quel tocco di mano in area non visto da Rizzoli, condanna un Barcellona asfissiato oltre che di per sé sottotono.
Compattezza, aggressività, tatticismo e tanta corsa: caratteristiche universalmente riconosciute al modo del tecnico argentino di concepire il calcio e plasmare l’Atletico. Ma c’è qualcosa in più che oltrepassa il campo e che concerne la gestione del gruppo. Un aspetto talmente rilevante da divenire oggetto di analisi presso la famigerata università statunitense di Harvard. L’ ‘Harvard Business Review’, noto periodico di management e business, ha individuato nella filosofia dell’Atletico Madrid di Simeone un modello per piccole e medie imprese ai fini del conseguimento, in un mercato dominato dalle multinazionali, di massimi risultati entro un breve termine. Secondo la prestigiosa rivista, dal momento che nel lungo periodo risulterebbe complicato concorrere ad armi pari con le grandi aziende, occorrerebbe al contrario sì focalizzarsi sugli stessi eccellenti target ma piuttosto cercare di ottenerli nel breve periodo, proprio come Simeone avrebbe fatto per emergere in un calcio spagnolo monopolizzato da club superiori come Real Madrid e Barcellona.
In base all’approccio del ‘partita dopo partita’, i punti cardine del ‘Cholismo’ sarebbero: basarsi sulle risorse disponibili nel breve periodo, la costanza nel rinnovare e sviluppare talento, stimolare le motivazioni all’interno di un gruppo allineato ai valori societari, una permanente malleabilità dinanzi ai cambiamenti di scenario. Il metodo ‘cholista’ di gestione, considerato adattabile a qualsiasi ‘non colosso’ che miri a raggiungere immediati successi sul mercato, farebbe dunque di Simeone non solo un uomo di sport ma anche un carismatico manager societario. Come un vero leader imprenditoriale, il tecnico di Buenos Aires avrebbe infatti saputo identificare punti di forza e debolezza di ogni componente del gruppo, prefissare un obiettivo chiaro e specifico, utilizzare con sapienza le tecniche di comunicazione, capire e adattarsi alle differenze dei singoli.
Abilità aziendali applicate all’interno dello spogliatoio, unite alla forte dedizione per il lavoro quotidiano, hanno così esaltato psicologicamente i componenti dell’Atletico trascinandoli dal 2012 a oggi ai vertici del calcio spagnolo ed europeo. Un finale di stagione tutto da seguire, perché il ‘Cholismo’, seria minaccia diBarça e Real, si appresta a scatenare tutta la sua energia vincente sia in campionato che in Champions.