Giovanni Rosati
C’è poco da fare: la vittoria come risultato in sé sta un po’ passando in secondo piano. Quel che invece è evidente ed evidenziato è il significato metaforico di questo risultato e di come esso è arrivato. Con Icardi rimasto a casa dopo esser stato declassato dal rango di capitano, la partita l’hanno decisa proprio il suo sostituto naturale e chi ne ha invece ereditato la fascia al braccio.
Dopo aver visto Perisic svenire inspiegabilmente in area nel momento della conclusione, Lautaro si è gettato sulla palla conquistando e poi realizzando il rigore che ha deciso lo 0-1 di Vienna. Ma decisivo lo è stato grazie al salvataggio nella ripresa di Handanovic, nuovo capitano meneghino il cui riflesso su Knasmullner è parso una vera e propria assunzione della totale responsabilità sul destino della sua squadra, come un vero capitano è chiamato a fare.
E sono significative anche le prestazioni di Nainggolan e Perisic, positive dopo tanto tempo nonostante l’imprecisione del belga al 74’ e lo “svenimento” del croato sull’azione del penalty proprio nel giorno dell’assenza di Maurito. A San Valentino, l’Inter ha trovato subito un nuovo amore dopo aver rotto il precedente con un tweet. E chissà che quella frattura non si possa ricomporre, e che Cupido non possa unire felicemente tutti i protagonisti in causa.