(di Gianluca Guarnieri) Il risultato c’è, la prestazione decisamente no. La Roma supera il Bologna accaparrandosi tre punti preziosi per la zona Champions, ma la gara dei giallorossi non è di quelle da ricordare, facendo un passo indietro (o più di uno) rispetto alla bella partita con il Porto di martedi scorso. Il Bologna ha fatto tremare la squadra di Eusebio Di Francesco (particolarmente arrabbiato con i suoi in panchina…) come all’andata, e molto deve l’allenatore ex Sassuolo alle grandi parate del rientrante Olsen, capace di arginare i tentativi rossoblu da vero campione. Il portiere svedese ha risposto da par suo alle critiche pre infortunio esibendosi in interventi prodigiosi su Soriano, Sansone e Poli, mentre a fine primo tempo è la traversa colpita da Soriano, a graziare il team capitolino, apparso svagato e passivo, e sempre in ritardo sul pallone. Con De Rossi in panchina almeno inizialmente, Di Francesco è stato costretto a richiamare in servizio, durante l’intervallo l’acciaccato ma prezioso El Shaarawy, al posto di un abulico Cristante, e l’ingresso dell’ex Genoa e Milan ha dato i suoi frutti. Infatti, proprio da una combinazione tra il numero 92 e Dzeko, con palla di ritorno per l’italo-egiziano, nasce il rigore provocato da Helander. Di Bello concede, mentre Kolarov realizza di piatto sotto la Sud, chiudendo forse la contestazione perdurante verso il difensore serbo (giunto al suo settimo centro in campionato). Dopo un nuovo salvataggio di Olsen su siluro di Poli da fuori, e l’entrata in campo di Capitan De Rossi (per la 200esima volta con la fascia al braccio…), i romanisti hanno trovato il secondo goal: corner di Zaniolo, sponda area di “Capitan Ddr” per il destro al volo di Fazio, bravo in attacco quanto tentennante in difesa, che supera l’ex Skorupzky per il 2-0. Sembrava tutto finito ma il Bologna ha trovato il meritato goal della bandiera all’82’ con un’azione personale di Sansone, conclusa con un perentorio destro sul quale nulla ha potuto Olsen, stavolta. I minuti finali sono stati all’insegna della paura giallorossa nella speranza di evitare una nuova beffarda rimonta, ma grazie ad un Edin Dzeko bravo nel tenere palla, ricalcando per i nostalgici le giocate di Francesco Totti alla bandierina, il recupero è trascorso senza ulteriori patemi d’animo, fino al fischio finale. Un 2-1 tanto prezioso quanto sofferto.