Nicola Ciacciarelli
Vince l’Atletico e lo fa con un perentorio 2-0. La notte del Wanda Metropolitano è un incubo per i bianconeri che vedono il loro cammino in Champions compromettersi quasi irrimediabilmente, se è vero che nei cinque precedenti in cui la Juve ha perso 2-0 l’andata di coppa non ha mai ribaltato il risultato al ritorno.
La serata di Madrid non era cominciata male. Juve manovriera ed Atletico che agisce in contropiede senza pungere. Ma il difetto della Juve è di non riuscire a creare nulla, se non con qualche calcio piazzato. D’altronde il 4-4-2 del Cholo è solido e pressochè impenetrabile. La Juve osa poco e rinuncia ad affondare a sinistra. Troppe verticalizzazioni improvvise ed inutili. La marcatura di Thomas su Pjanic neutralizza l’unica fonte di gioco dei bianconeri che chiuderanno la gara con 486 passaggi effettuati, contro i 231 dei Colchoneros. La conferma che non sempre il posssesso palla fa vincere le partite.
Non è un caso che nella ripresa l’Atletico è tambureggiante e costruisce palle gol in continuazione, compreso un gol annullato a Morata. La squadra di Simeone sembra avere più energia, spinta dal pubblico di casa. Attacca con raziocinio e più convinzione. Diego Costa sbaglia mira, Szczesny e la traversa salvano su Griezmann, ma la Juve capitola su due mischie che si accendono nella propria area. Due gol in stile Atletico. Brutti e sporchi, che evidenziano la maggiore reattività dei ragazzi del Cholo. Allegri soffre da matti l’occupazione perfetta degli spazi da parte dei madrileni. Ogni palla respinta dalla coppia centrale, Godin-Gimenez, è preda dei centrocampisti di casa. La Signora non ha modo quindi di dar continuità alla manovra e non sorprende mai alle spalle la mediana dell’Atletico. Così quello di Simeone diventa a tutti gli effetti un muro invalicabile.
La Juve mostra poca personalità, tramortita dall’effetto Wanda Metropolitano e dalla maggior fisicità degli spagnoli. All’interno del bollente catino scompare anche un duro come Mario Mandzukic. La ripresa è un’ondata colchonera e l’impatto è terrificante. Non sono tattiche particolari a compromettere la qualificazioni di Madama, ma la prontezza e la forza d’animo maggiore dell’Atleti. Al ritorno servirà un’autentica impresa per evitare l’eliminazione.