Giovanni Rosati
Bisognava sbloccarla il prima possibile e per un pelo si è riusciti a farlo nel primo tempo, bisognava vincerla e nel finale si è sugellato il trionfo col 2-0 definitivo. 72% di possesso palla a 28%, 24 tiri totali a 5, 10 in porta a 0, 626 passaggi riusciti a 259, 17 calci d’angolo a 0: la partita non c’è stata. L’Inter ha attaccato dal 1’ al 90’, il Chievo si è rintanato nella propria metà campo a difesa della porta. D’altronde la prima ha un obiettivo fondamentale che dev’esser ancora raggiunto, mentre la seconda è già ufficialmente in Sere B.
A sbloccare la partita ci ha pensato a sei minuti dall’intervallo Politano con un colpo di biliardo che ha lasciato di stucco un più che positivo Semper – superlativo durante l’intero match in opposizione ai vari Perisic, Gagliardini e allo stesso Politano, ma reo in quell’occasione di aver compiuto un passetto nella direzione opposta battezzando frettolosamente la direzione del tiro –, baciato il palo interno e gonfiato la rete. Dopo aver colpito con Cedric il secondo palo dopo quello di Perisic nel primo tempo, è proprio l’esterno croato a ribadire in rete il gol decisivo a quattro dal triplice fischio. L’unico brivido per Handanovic è arrivato nella ripresa con un tiro di Vignato di poco a lato, ma lo sloveno ha infine trovato il suo diciassettesimo clean sheet, un dato importante vista la media solo di poco inferiore a uno ogni due partite.
“Non è più tempo per fare calcoli” suggerisce qualcuno intervistando Spalletti nel post-partita. Invece, con due giornate alla fine e quattro squadre nel giro di quattro punti, credo ce ne siano pochissimi di migliori. I nerazzurri sono terzi a quota 66, con una lunghezza di vantaggio sull’Atalanta e appunto quattro sull’accoppiata Milan-Roma. Con sei punti non ci sarebbero problemi, ma con quattro già si rischierebbe non solo di perdere la terza piazza ma addirittura il posto il Champions, e con tre ancora di più (considerando anche lo svantaggio negli scontri diretti con l’Atalanta in caso di arrivo a pari punti). Il Milan incontrerà Frosinone e Spal, la Roma Sassuolo e Parma: in linea teorica non è inconcepibile che possano raccogliere ogni punto a disposizione. L’Atalanta se la vedrà all’ultima con il Sassuolo e nel prossimo weekend contro la Juventus campione e a digiuno di vittorie da tre turni. L’Inter, invece, avrà tra tutte probabilmente il peggior calendario: prima il Napoli reduce da tre trionfi consecutivi, infine l’Empoli che, in quell’ultima giornata, potrebbe giocarsi la propria permanenza in Serie A. Ripensate ora a quanto sia stato fondamentale battere il Chievo.