Festa tra le lacrime

Posted By on Mag 20, 2019 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
Juventus-Atalanta è un insieme di forti emozioni, contrastanti tra loro. La gioia dell’ottavo scudetto e la festa per il titolo, gli addii di Max Allegri e Barzagli, protagonisti del dominio bianconero degli ultimi anni. Poi l’aspetto tecnico e la gara. Un 1-1 che accontenta tutti, ma che arriva dopo 90 minuti giocati ad alto ritmo ed intensità.
Per l’ultima allo Stadium Allegri ripropone un 4-3-3 ibrido: Cuadrado larghissimo a destra, mentre Dybala si muove tra le linee centralmente per appoggiare Ronaldo. I bianconeri giocano di rimessa e la velocità di Cuadrado permette ai campioni d’Italia di trovare spesso impreparata la difesa bergamasca. I nerazzurri, dopo i primi 10-15 minuti, si riorganizzano e cominciano a comandare le danze con un possesso palla paziente. Il pressing juventino è evitato con lanci lunghi per scavalcare il centrocampo e trovare Zapata, sempre in anticipo sulla coppia centrale di Madama. L’attaccante ha le capacità per poter ottenere falli o andarsene con accelerazioni impetuose. Il vantaggio firmato Ilicic dura un’ora. A dieci dal termine da un traversone di Cuadrado arriva il gol (il primo nel 2019) di Mandzukic che regala il pari alla Signora. Uno dei marchi di fabbrica della Juve di Allegri. La foto perfetta, quasi inevitabile, nella giornata che sancisce l’addio del mister al popolo juventino. Quel popolo che spesso non ha lesinato critiche nei suoi confronti, ma che ieri gli ha giustamente tributato un lunghissimo applauso, cori e striscioni di ringraziamento.
Il contributo del livornese alla causa juventina è stato ben più evidente di quel che potrebbe sembrare. Arrivato nell’estate 2014, a ritiro iniziato, Allegri ha trovato una squadra già vincente, ma spremuta a livello mentale all’inverosimile da un ”carrarmato” come Conte. La sua forza è stata quella di non rivoluzionare nulla e proseguire sulle orme del suo vincente predecessore. Rispettandone il suo valore e dando più spazio alle giocate del singolo.
Con lui se ne va Andrea Barzagli, strepitosa intuizione di Beppe Marotta nel gennaio 2011. Il ragazzo di Fiesole arrivò per circa 500.000 euro a Torino in punta di piedi e insieme a Chiellini e Bonucci ha formato una delle migliori difese d’Europa, a tratti forse LA migliore. Impegno, dedizione e massima professionalità, unite ad una lettura del gioco e dei movimenti dell’avversario superiore alla media, queste le caratteristiche di un giocatore che è gia leggenda. Come la Juve degli ultimi otto anni.

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