Alessandro Nardi
C’è delusione in casa granata, non si può negare. Per tutto il campionato si è sentito profumo di Europa e ad un certo punto, dopo la vittoria contro il Milan, si è sentito odore, anzi profumo, di Champions League. Adesso il Toro si ritrova fuori, per l’ennesima volta, dalle competizioni europee e deve piangere solo sé stessa e la propria inettitudine. Troppi punti gettati al vento, troppe occasioni sprecate, troppi match point gettati al vento. Non ultimo il pesante K.O. che ha ridato speranze di salvezza all’Empoli ed ha regalato la certezza, perlomeno dei preliminari, alla Roma. Non è solo questo il passo falso del Torino, come non ricordare la sconfitta assurda, in casa, contro il Bologna, quando i giocatori di Mazzarri erano passati in vantaggio, dopo appena sei minuti e si sono fatti scavalcare, gettando al vento una partita che sembrava in discesa. Per non parlare dello scontro diretto contro la Roma, due partite che sembravano destinate al pareggio e che sono sfuggite dalle mani dei granata, senza una vera ragione. E adesso pesano come macigni: il gol allo scadere di Dzeko, nella prima uscita stagionale, e la partita pirotecnica dello Stadio Olimpico. Con i giallorossi che si sono portati in vantaggio di due gol, ma che si sono fatti recuperare da Rincon ed Ansaldi. Poi El Shaarawy chiude il conto e regala i tre punti, alla luce dei fatti fondamentali, per la qualificazione in Europa League. Nel titolo parlavamo di festa a metà, ed è vero: in ogni caso i granata hanno compiuto una bella cavalcata e ci sono anche molti punti positivi da cui ripartire per nella prossima stagione. Lo scorso anno, avevamo individuato nella discontinuità dei risultati, il peggior difetto della squadra di padron Cairo, quest’anno, questo difetto sembrava essere stato superato, infatti le cadute sono state dovute al fallimento di alcuni giocatori. Vedi Zaza, praticamente inesistente o Iago Falque, che ha risentito pesantemente del posto da titolare che ha perso. Domani però il Torino va applaudito, perché ha lottato ed ha lottato fino alla fine, per riconquistare quel posto in Europa, che gli manca ormai da tempo.