Vincenzo Boscaino
Come spesso succede nel calcio Africano, forze più grandi guidano in maniera irrazionale il destino delle squadre. Rigori falliti all’ultimo secondo, carambole che conducono al goal, pali che vanno ad infrangere i sogni di una nazione. Il calcio Africano è una slavina di emozioni che produce il risultato più inaspettato.
Un destino folle ed imprevedibile che ci ha ancora messo lo zampino. Il tiro di Bounedjah è il manifesto di quanto detto fino ad ora. Un tiro senza pretese che si inerpica nel cielo dopo una deviazione, ed il goal. Una traiettoria surreale che se dovessimo disegnarla con la matita non ci riusciremmo. Ed invece. Dopo due minuti e stato il goal vittoria contro il Senegal che ha spalancato la vittoria all’Algeria.
Quello che rimane, però, va ben oltre la fortuna di un singolo momento. L’Algeria, probabilmente non sarà la squadra più forte, ma è stata tremendamente organizzata. Linee strette, ripartenze ed un tasso tecnico importante sulla trequarti: qualità che non sono da dare per scontate in questa competizione.
Bennacer a centrocampo detta geometrie e tempi di gioco meravigliosi. Il promesso sposo del Milan viene meritatamente premiato come miglior giocatore della competizione. Feghouli è una garanzia come sempre mentre Belaili ha macinato chilometri per tutta la competizione. E poi c’è Mahrez. Non sarà stato in serata di grazia in finale ma ha trascinato le volpi del deserto verso la conquista del titolo con il suo talento immenso. Mancino sopraffino, motore propulsore della squadra, Mehrez è stato spesso l’ago che ha spostato la bilancia.
7 vittorie, 13 gol fatti e solo due goal subiti sono il rullino di marcia impressionante della squadra di Belmadi. I numeri parlano chiaro, l’Algeria nell’arco di tutta la competizione è la squadra che più ha avuto un equilibrio sia in fase difensiva che offensiva.
Sarà che il calcio Africano è irrazionale e rocambolesco, ma ancora una volta la fortuna ha aiutato gli audaci. L’Algeria ha vinto e convinto, oltre a riuscire ad allineare i pianeti della buona sorte quando era il momento giusto. Guai però a sottovalutare la squadra di Belmadi: questa generazioni di talenti ha ancora molte soddisfazioni da togliersi.