Giacomo Nannetti
Con il 2-1 subìto ieri al Stoccolma alla Friends Arena la Juve di Maurizio Sarri ha concluso la sua ICC 2019, con pochi risultati positivi, ma diversi segnali incoraggianti. La doppietta dell’astro nascente Joao Felix ha piegato i bianconeri, capaci di riacciuffare l’1 a 1 con Khedira, ma poi troppo sfortunati ed inconcludenti per portare la gara ai calci di rigore. La sfida di ieri contro una squadra come quella del Cholo, più avanti sotto tutti i punti di vista, ha evidenziato che c’è ancora molto da lavorare, ma che un primo imprinting di Sarri nella testa dei giocatori è già presente. La costante volontà di avere in mano il pallino del gioco e di comandare la gara attraverso un fraseggio palla a terra sono le peculiarità che più di altre sono risaltate all’occhio nella sconfitta contro i Colchoneros. Il quasi 60% di possesso palla (59.5%) e i 27 tiri, contro gli 11 degli spagnoli, mostrano come la truppa di Sarri abbia recepito il messaggio del mister di voler imporre lui stesso il proprio gioco, e solo dopo di adattarsi a quello dell’avversario. Anche la produzione offensiva, considerati i due pali colpiti, uno da Rabiot con uno splendido tiro dal limite e uno da D.Costa, è un’altra nota positiva sottolineata dallo stesso tecnico in conferenza. Dando un’occhiata ai singoli sono risaltate agli occhi le ottime prestazioni di Rabiot e Douglsa Costa. Il francese, partito in sordina, è pian piano salito in cattedra riuscendo ad imporre tecnica e fisicità, risultando tra i migliori. Douglas Costa, il migliore in assoluto, nell’ora in cui è stato in campo ha dimostrato che la sciagurata stagione scorsa è alle spalle e che sarà lui un acquisto importantissimo per la prossima annata. Dribbiling, accelerazioni, serpentine a tutta velocità, finalmente si è rivisto quel “flash” che troppo è mancato tra squalifiche ed infortuni. Ciò che invece deve ancora essere più che registrato è la difesa. De Ligt deve ancora trovare la forma migliore essendo apparso ancora un po’ troppo imballato, e l’intero pacchetto arretrato ha bisogno di apprendere i dettami del tecnico toscano. Sarri vuole una linea difensiva alta, che non si schiacci, come invece succedeva fino a qualche mese fa, per poter supportare anche la manovra offensiva, e per evitare anche imbucate come quella del raddoppio dell’Atleti.
Le buone indicazioni ci sono, le cose da migliore non mancano affatto, il cantiere della nuova Juve è ancora apertissimo e a mister Sarri servirà ancora del tempo per imporre la propria filosofia.