di Lorenzo Scafa
Dresda era una città appartenente alla Germania Est la cui capitale era Berlino Est.
La Repubblica democratica tedesca (RDT), in tedesco DDR, fu uno stato esistente dal 1949 al 1990 occupato dalla Germania e successivamente assegnato all’ Unione Sovietica alla fine della seconda guerra mondiale.
Il 3 0ttobre 1990 la Germania Est fu riunificata alla Germania Ovest a seguito della caduta del muro di Berlino, che era stato eretto nel 1961 per impedire che gli abitanti dell’Est si trasferissero nella parte ovest a causa di condizioni di vita peggiori rispetto alle loro.
La sua società calcistica nacque nel 1952 ed era la squadra della polizia di stato all’epoca controllata dai sovietici.
Il suo nome originario infatti era Volkspolizei, successivamente poi prese il nome di Dinamo Dresda.
Nel campionato dell’Obelriga il campionato di massima divisione della Germania Est vinse 8 titoli e 9 coppe nazionali, contendendo al Carl Zeiss Jena e al Magdeburgo e ad altre squadre del suddetto campionato più volte il titolo.
Anche in campo internazionale fece una bella figura, numerose le partecipazioni alle competizioni europee sia nella coppa UEFA che in Coppa dei Campioni.
Ma il torneo che la vide protagonista fu senz’altro la Coppa dei Campioni 1973/1974.
Al primo turno affrontano la Juventus che alla vigilia è senz’altro la favorita.
All’andata però è 2 a 0 per i tedeschi con un risultato che nessuno avrebbe mai immaginato alla vigilia e reti tutte nei primi 45 minuti. Al ritorno partita vera.
Juve subito in vantaggio, pareggio Dresda su autorete di Fabio Capello dopo 20 secondi, raddoppio bianconero con Altafini e dopo 5 minuti ancora Cuccureddu. Ma non basta alla compagine torinese, peccato.
Secondo turno pazzesco contro i temibili cugini del Bayern Monaco che quell’anno vinceranno il trofeo continentale.
Andata 4 a 3 per i bavaresi in una sfida combattutissima contro una squadra che tra le sue fila aveva campioni come il grande cannoniere, nonché pallone d’oro, Gerd Muller ed il superbo altro grande pallone d’oro Franz Beckenbauer, più altri nomi altisonanti come il sicuro ed affidabile portiere Maier ed il difensore Breitner, che nella finale Italia Germania del 1982 segnerà il gol per la Germania Ovest.
A Monaco ben sei reti e tutte nella prima frazione di gioco.
In soli 6 minuti il Dresda prima si porta sul 2 a 3, poi i bavaresi riescono prima ad acciuffare il pari poi a chiudere sul 4 a 3 in loro favore.
Ritorno a Dresda, Bayern subito in vantaggio di 2 reti dopo soli 12 minuti, accorcia la Dinamo allo scadere della prima frazione di gioco.
Secondo tempo.
Dal 52’ al 58’ partita pazzesca, la Dinamo prima pareggia poi si porta in vantaggio con Hafner, quindi rocambolesca rete di Gerd Muller per i bavaresi che chiude il match sul 3 a 3.
Una supersfida che ha fatto storia in campo europeo.
In campo nazionale invece il loro predominio fu destinato a concludersi nel 1978 anno in cui festeggiarono il loro ultimo campionato.
Infatti l’anno successivo il titolo venne vinto dalla Dynamo Berlino che trionfò per ben 10 anni.
Il presidente della società, un certo Erich Mielke, era non soltanto presidente del suddetto club ma anche presidente della Stasi e gli vennero concessi favori arbitrali e quant’altro.
La tifoseria della Dynamo Dresda è sempre stata molto legata alla squadra, garantendole sempre pieno sostegno anche quando negli anni successivi sono scesi nelle serie inferiori.
I loro maggiori avversari sono sempre stati quelli della Dynamo Berlino, nati proprio da una costola del Dresda.
Attualmente in terza divisione i suoi tifosi l’anno scorso in occasione di un incontro contro il Magdeburgo, che un tempo era considerato un incontro di cartello della massima divisione della DDR, hanno realizzato lo striscione più grande d’Europa. Lungo 12000mq è costato circa 20000 euro e lo hanno denominato Project x.