(di Gianluca Guarnieri) E’ il giorno di Chris Smalling a Roma. Il difensore inglese è giunto a Roma, atterrando all’aeroporto di Ciampino verso le 12, 30. Da lì l’ex Manchester United si è diretto a Villa Stuart, per i controlli medici, dove ha incontrato un nutrito gruppo di tifosi, presenti sul posto, e fotografi e giornalisti. Alto, vestito con una camicia bianca e un paio di jeans, l’ex “Red Devil” si è mostrato sorridente e non ha lesinato selfie ed autografi per i fans, all’inizio della sua avventura in giallorosso. Nato nel 1989, Smalling ha fatto parte della celebre squadra britannica per 9 anni, sotto le gestioni di Sir Alex Ferguson, suo mentore all’Old Trafford, per arrivare poi a Jose Mourinho e Ole Gunnar Solskiaer, vincendo 2 Premier League, 1 coppa d’Inghilterra, 1 Coppa di Lega, 4 Comunity Shields e 1 Europa League. Un cambiamento importante per questo difensore alto e potente, che vola nella Capitale per riconquistare anche la maglia dei “3 Lions”, perduta con l’arrivo di Gareth Southgate e dopo aver disputato un mondiale ed un europeo (2014 in Brasile e 2016 in Francia) e ben 31 presenze. Ragazzo dotato di sensibilità ed impegno sociale, Smalling si è distinto per battaglie contro il razzismo e per la causa animalista, condividendo con la moglie, la bellissima modella Sam Cooke la passione per l’alimentazione vegana. La Roma conta su di lui, per rinforzare la propria difesa, uscita con le ossa rotte dopo la prima di campionato in casa con il Genoa, terminata 3-3. La sua forza, unita a tanta grinta ed a una capacità di marcatura di sicuro impatto, possono aiutare e parecchio Paulo Fonseca, che cerca in lui l’uomo giusto per risolvere il problema del reparto arretrato, e poter puntare all’obiettivo Champions.
