Nicola Ciacciarelli
Un’autentica montagna russa. Questa è stata Juventus-Napoli. I bianconeri se la aggiudicano 4-3 dopo esser andati avanti 3-0 ed esser stati rimontati.
Per un’ora la Signora detta i ritmi di gioco. Corre, pressa, accorcia Madama. Sfrutta tutta l’ampiezza del campo con Douglas e Cristiano e grazie al continuo movimento di chi è senza palla c’è sempre una linea di passaggio libera per chi ne è in possesso. Il Napoli ci prova timidamente, ma quando arriva al limite dell’area ha le idee poco chiare. La Juve colpisce in contropiede e poi grazie alla super giocata di un singolo. Prima il neoentrato Danilo, poi Higuain lanciano i padroni di casa.
Come a Parma i bianconeri rallentano nella ripresa. Trovano il tris con Cristiano, che chiude un meraviglioso triangolo con Douglas Costa e Matuidi, e poi si addormentano lasciando spazio ai partenopei. Sbanda la fase difensiva, compreso De Ligt. L’assenza di Chiellini è pesantissima e si fa sentire. Mancano fisicità e leadership. Ma non è esclusiva colpa di un reparto, ma anche del fiato corto della Signora che arretra troppo. Dopo aver subito la rete di Manolas è Lozano a siglare il 2-3. Facile facile, in contropiede! Beffata la linea difensiva bianconera, inaspettatamente alta! Il 3-3 sveglia i bianconeri, che tornano nella metà campo avversaria negli ultimi dieci minuti. Nel recupero è ancora Koulibaly a decidere il match. Come nell’aprile 2018, ma stavolta nella porta sbagliata. Madama tira un sospiro di sollievo e festeggia. Per ora.