di Michele D’Alessio
A tre giri dal traguardo, l’Inter di Roberto Mancini si riscopre
legata ad un calciatore, Geoffrey Kondogbia. Proprio lui, che nella
prima parte di stagione ha fatto non poca fatica ad orientarsi,
finendo quasi sempre sotto il 6 in pagella.
Questo ultimo stralcio di campionato sta dimostrando come, invece, il
centrocampista francese sia diventato un perno insostituibile nella
squadra nerazzurra, andando mai sotto il 6,5, anche se permangono
ancora troppe i cartellini gialli presi.
Anche i numeri sono a sostegno di questa tesi: con Kondo in campo,
l’Inter ha raccolto 48 punti in 22 partite (media 2,18, il Napoli in
tutto il campionato ha la media di 2,14). Senza l’ex Monaco, sono
stati 18 i punti in 13 partite (media 1,38).
Proprio a causa di una squalifica, Kondogbia ha saltato la fatale
trasferta di Marassi, costata definitivamente il terzo posto alla
squadra di Mancini. Il tecnico jesino, che aveva attribuito il merito
della spumeggiante vittoria contro il Napoli proprio alla prestazione
del francese (“quando Kondogbia ha iniziato a giocare la squadra è
cambiata”), è andato in tilt contro la banda Gasperini, schierando il
doppio interditore e portando la squadra ad una fatica immane nella
fase di costruzione di gioco.
Fatica che non c’è stata invece contro un’Udinese comunque tosta e
messa bene in campo da Gigi De Canio. A parte lo svantaggio iniziale,
l’Inter è riuscita a vincere grazie alle zampate del ritrovato
Jovetic, anche se il brivido prima del gol di Eder non è mancato.
In questo finale di campionato, in cui c’è da consolidare il quarto
posto in classifica per evitare la doccia fredda dei preliminari di
Europa League a fine luglio, Mancini ha trovato dei calciatori che
possono dare certezze per la prossima stagione, quella dove ci sarà da
fare il salto di qualità, anche grazie ad un mercato mirato a pochi
acquisti ma importanti (l’inserimento in società del colosso cinese
Suning fa ben sperare).