Pasquale Pollio
Al “Romeo Menti” di Castellammare va in scena un derby campano ad alta tensione per entrambe le squadre che hanno la necessità di conquistare l’intera posta, la Juve Stabia per allontanarsi dalle secche della zona retrocessione e la Salernitana per superare il momento poco felice, visti i risultati conseguiti nell’ultimo mese che hanno portato i granata ai margini della zona play-off.
I due tecnici vedono il calcio in maniera diametralmente opposta, con Caserta che ha ormai impostato la squadra con il 4-2-3-1 e nell’occasione presenta Russo tra i pali, Vitiello, Tonucci, Troest e Germoni a formare la linea difensiva, in mediana Di Gennaro e Calvano, e dietro l’unica punta Cissè operano Canotto, Calò e Bifulco, mentre Ventura non rinuncia al suo 3-5-2 e davanti a Micai la linea a tre è formata da Karo, Migliorini e Jaroszynski, in mediana da destra a sinistra troviamo Lombardi, Kiyne, Akpa Akpro, Di Tacchio e Lopez, con Giannetti e Jallow di punta.
Al sesto minuto la partita si sblocca grazie a Cissè imbeccato perfettamente da Calò, e dopo pochi minuti Bifulco si crea da solo un’occasione da gol ma non riesce a centrare lo specchio della porta da pochi metri, lo scampato pericolo scuote i granata che al quindicesimo si rendono pericolosi colpendo un palo, Caserta come spesso accade inverte gli esterni spostando Canotto a sinistra e Bifulco a destra ed al ventitreesimo è costretto, per l’infortunio di Troest, ad effettuare il primo cambio entra tra gli applausi Nicholas Allievi dopo otto mesi di calvario per la rottura del crociato.
Le “Vespe”comandano il gioco e si rendono ancora pericolose con una splendida rovesciata in area di Tonucci che costringe Micai alla deviazione in angolo, l’ennesimo pericolo scampato provoca una reazione della Salernitana che comincia a premere sull’acceleratore alla ricerca del pareggio, ed è Giannetti a sfiorare la segnatura con un colpo di testa che lambisce il palo a Russo battuto, Caserta si rende conto che, come spesso accade, la squadra tende ad arretrare quando si trova in vantaggio e per alzare il baricentro sposta Di Gennaro sulla trequarti con Calò che si sistema nel ruolo di play basso, la mossa sembra avere effetto ed è Canotto che al quarantesimo sfiora il gol del raddoppio che sarebbe stato meritato, ed in pieno recupero allo stesso Canotto viene annullato un gol per un millimetrico fuorigioco segnalato dall’assistente di linea.
Al rientro dagli spogliatoi i tecnici ripresentano l’undici di partenza, ma è la Salernitana a prendere in mano le redini del gioco, ed al quinto minuto Russo si supera negando il gol a Kiyne con uno splendido intervento, ma è un fuoco di paglia perché dopo lo spavento i gialloblù non corrono più pericoli ed al dodicesimo Mister Caserta richiama in panchina Cissè sostituendolo con Rossi ed inverte nuovamente la posizione degli esterni, mentre bisogna attendere il minuto venti per segnalare la prima sostituzione di Ventura, con l’ingresso in campo di Cicirelli al posto Lombardi, ma questo cambio non incide sullo scacchiere tattico.
Da segnalare al ventunesimo una papera di Micai che si lascia sfuggire il pallone su un innocuo cross rischiando un clamoroso autogol.
La pressione dei granata è sterile e le “Vespe” difendendosi con ordine non corrono pericoli, ed al venticinquesimo il tecnico stabiese effettua l’ultimo cambio, dentro Elia per un esausto Bifulco per provare a sfruttare eventuali ripartenze mentre Ventura richiama Kiyne in panchina per inserire Maistro, poi finalmente decide di modificare l’assetto tattico per provare quantomeno a pareggiare l’incontro e schiera la squadra con un più offensivo 3-4-3 inserendo Djuric per Di Tacchio, ma i suoi piani saltano quando Migliorini si fa espellere per proteste ed è costretto a spostare Lopez sulla linea di difesa, di fatto diventa un 3-3-3, la squadra fatica a trovare il bandolo della matassa, ed in pieno recupero un contropiede innescato dal velocissimo Elia porta al raddoppio gialloblù firmato da Canotto.
La crescita costante della Juve Stabia in termini di gioco e personalità è un dato di fatto, e deve essere il punto di partenza per arrivare alla salvezza il prima possibile, ma se le “Vespe” riuscissero ad esprimersi nella stessa maniera anche fuori dalle mura amiche potrebbe diventare la mina vagante del torneo.