Inter, il ko di Barella è l’unica cattiva notizia: espugnato il Grande Torino tra rinascite e conferme

Posted By on Nov 24, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Nel primo anticipo di questa 13esima giornata, la Juve aveva ancora una volta sbrogliato la faccenda a proprio favore espugnando Bergamo e allungando momentaneamente sul +4. All’Inter è allora nuovamente toccato dimostrare di non concedersi alcuna distrazione e, al rientro dalla sosta per le Nazionali, il 3-0 rifilato al Torino ha fatto passare il concetto con estrema chiarezza. I punti ora sono 34 (2,6 circa a partita), un bottino che ai nerazzurri non era riuscito neanche nell’anno del Triplete (erano 32) e che fa ben sperare i tifosi circa la solidità del progetto societario nel lungo, ma soprattutto nel breve termine.

Tirando le somme della gara dello stadio Olimpico Grande Torino, c’è una sola brutta notizia: lo stop di Barella. Il centrocampista ex-Cagliari, che negli ultimi tempi era salito in cattedra prendendo in mano le redini della mediana visto il ko di Sensi e la cattiva forma di Brozovic, ha infatti lasciato il campo per un problema al ginocchio appena prima dell’intervallo e ne avrà per qualche tempo. Le prime buone notizie arrivano però proprio nel suo reparto. Se Sensi continua a restare fuori dai disponibili, Borja Valero ha finalmente giocato per la prima volta in campionato dall’arrivo in panchina di Conte (nei registri della Serie A mancava da addirittura 194 giorni) e soprattutto Brozovic ha evidentemente beneficiato della settimana di riposo ed è tornato a essere un giocatore decisamente incisivo per la squadra meneghina (l’assist per Lukaku non è il solo passaggio che ha messo un compagno davanti a Sirigu in questa gara). I Bauscia sorridono finalmente anche per una buona prestazione di Biraghi, che ha anche trovato il suggerimento vincente sulla rete di De Vrij e che aveva finora mostrato invece grandi difficoltà nel sostituire in maniera convincente Asamoah sulla corsia mancina.

Le altre buone notizie arrivano dai poli opposti del terreno di gioco. Da una parte c’è Handanovic, la cui parata da extraterrestre su De Silvestri (ma anche il leggerissimo tocco sulla punizione di Verdi) ha certificato il suo status di straordinario portiere di una grande (quello a cui viene magari chiesto un solo intervento nell’arco di 90’, sul quale però deve farsi trovare reattivo). Dall’altra, il duo LuLa che non si ferma più. Si è parlato tanto di quali fossero i giocatori più adatti a giocare insieme nel reparto offensivo nerazzurro, poi l’infortunio di Sanchez ha spianato la strada a Lukaku e Lautaro. E nonostante Conte lamenti una scarsità numerica nel ruolo, i due centravanti hanno trovato il modo di migliorarsi a vicenda e di continuare a segnare ininterrottamente senza che nessuno oscurasse l’altro.

Certo, c’è da contestualizzare il trionfo alla forma pessima dell’avversario. Il Torino è probabilmente nel momento peggiore della gestione Mazzarri, del quale parte della tifoseria granata da qualche tempo chiede l’esonero, e non si è smentito neanche sabato. Veder prendere un gol dopo 12 minuti sul rilancio del proprio portiere ha fatto rabbrividire tutti gli spettatori, che essi fossero o meno coinvolti emotivamente. Non per questo, però, prestazione e risultato vanno sminuiti. L’Inter vince, convince e non abbassa gli occhi dal traguardo. La Juve pedala spedita, ma i meneghini sono sempre a distanza ravvicinata, ritti sul sellino e protesi in avanti, con in mano un bastoncino pronto per essere infilato nella ruota posteriore bianconera. L’importante è tenere allo stesso tempo gli occhi sulla strada.

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