di Marco Bea
La Lazio resta a galla in Europa League grazie all’1-0 casalingo contro il Cluj, a cui rimane però, come già noto alla vigilia, il pallino in ottica passaggio del turno. Pur in modalità risparmio energetico i biancocelesti hanno centrato l’obiettivo di giornata, raccogliendo un risultato utile non solo per tenersi a tiro del 2° posto del girone, ma anche per ribaltare in proprio favore gli equilibri negli scontri diretti coi rumeni. Adesso bisognerà “soltanto” vincere col Rennes e sperare in un favore del Celtic, già qualificato come primo, per proseguire il cammino nella competizione continentale, con l’amara consapevolezza che non si doveva arrivare a questo punto a 90’ dal termine della prima fase.
Nonostante la situazione drammatica Inzaghi non ha rinunciato ancora una volta al turnover massiccio, schierando quei pochi big più per necessità numeriche che tecniche. Sono stati tuttavia proprio i titolari, a conti fatti 4 su 11, a tenere su livelli accettabili l’asticella del gioco e a stimolare alcuni rincalzi, da cui sono arrivati dei segnali quantomeno incoraggianti. Dopo un paio di uscite da matita blu Jony ha, ad esempio, ritrovato stabilità e vivacità in entrambe le fasi, grazie anche al supporto nella sua zona di competenza di due sicurezze come Acerbi e Luis Alberto. Un passo in avanti piccolo ma da non sottovalutare, poiché l’esterno iberico, qualora riuscisse a sbocciare, rappresenterebbe una buona soluzione per dare sostanza ad un out mancino presidiato, al momento, con alterne fortune da Lulic e Lukaku. Tra alti e bassi non hanno demeritato neanche Vavro e Adekanye, quest’ultimo all’esordio assoluto dal 1’ con i professionisti. Pur senza essersi scrollato di dosso quell’aura di timidezza e paura che lo accompagna il centrale slovacco ha tenuto con discreto piglio le redini del reparto arretrato, mentre l’attaccante nigeriano ha mostrato a sprazzi qualche numero interessante, contribuendo in maniera sostanziale anche alla rete di Correa. Rete in cui è entrato un’altra seconda linea in crescita di quotazioni come Cataldi, positivo sia in impostazione che negli inserimenti e, ad oggi, prima alternativa per i ruoli del centrocampo. Buona la prima stagionale infine per il portiere Proto, chiamato in causa con una certa continuità, ma senza particolari sbavature, nella seconda metà di gioco, quando i biancocelesti hanno iniziato ad accusare la stanchezza.
Il calo della squadra nel finale, purtroppo tutt’altro che una novità in questa stagione di Europa League, non dovrebbe tuttavia allarmare in vista della ripresa della Serie A, prevista domenica contro l’Udinese, dove Inzaghi tornerà a disporre di giocatori come Immobile, Leiva e Milinkovic, addirittura non convocati per l‘impegno di giovedì. Le flebili chance di approdare ai sedicesimi passano invece non più soltanto dai piedi dei laziali, costretti al bottino pieno nella trasferta con il Rennes e a sperare che il Celtic si trasformi da carnefice a benefattore, così da appaiare a quota 9 punti in classifica il Cluj e scavalcarlo in virtù degli head to head. Le probabilità che si verifichi una combinazione del genere restano scarse, ma in tal caso i biancocelesti non potrebbero certo appellarsi alla sfortuna. La verità è che i capitolini si sono messi con le spalle al muro senza bisogno di particolari spinte altrui, con tutti i rimpianti del caso qualora il sottile filo europeo dovesse spezzarsi del tutto.