di Giuseppe Porro
Si è tenuto a Bucarest, il temuto sorteggio dei gironi del primo europeo itinerante della storia, temuto perché gli azzurri di Roberto Mancini potevano trovare la Francia di Griezmann; o il Portogallo di Ronaldo sin da subito, e invece l’urna è stata benevola, benevola ma non facile. Turchia; Svizzera e Galles, eccoli i prossimi avversari degli azzurri inseriti nel girone A sulla strada di Euro 2020. L’Italia giocherà le sue tre gare del girone tutte in casa, tutte a Roma (l’altra sede e Baku). Esordio il 12 giugno (gara inaugurale) per l’appunto allo stadio Olimpico di Roma, contro la Turchia dei giallorossi Cetin e Under; poi il 17 giugno contro la Svizzera degli ex laziali Lichtenstein e Petkovic; ed infine il 21 giugno chiusura con il Galles di Bale e Ramsey. Peggio è andata agli altri, nel girone di ferro (per l’appunto girone F) dovranno affrontarsi: Germania; Francia e Portogallo, insomma tanta roba.
Italia
Si può gioire perché il sorteggio è stato”amico”, ma mai dire sorteggio facile o scontato, se si arriva ad una fase finale di un europeo tra le migliori 24 compagini che (più o meno) si contenderanno il torneo vuol dire che i valori di base ci sono, e ovviamente essendo nazionali le difficoltà saranno molteplici e maggiori, l’importante sarà non sottovalutare (le parole del CT Mancini vanno in questo senso) gli avversari che andremo ad affrontare, ma affrontarli con la consapevolezza di essere l’Italia, anzi la nuova Italia; quella dei 30 punti in 10 partite; quella del nuovo corso; quella nazionale di Roberto Mancini che fa del mix esperienza-gioventù il suo punto di forza, e che è lontana parente della sciagurata nazionale che non è andata al mondiale, e grazie proprio al “mancio” è rinata dalle ceneri della pessima gestione del duo Ventura-Tavecchio.
Euro 2020
Ora si comincia a fare sul serio, e saranno gli avversari a doversi preoccupare dell’Italia, che (come tutti auspichiamo) dovrà recitare un ruolo da protagonista in una competizione che manca da tanto, troppo tempo nella bacheca azzurra (era il lontano 1968, nell’edizione giocata in casa dove gli azzurri si imposero in finale sulla Jugoslavia). Gli avversari saranno gli stessi di sempre, ma tutti dovranno temere e vedersela con gli azzurri, che avranno la consapevolezza dei risultati fatti sinora, e la sfacciataggine dei giovani rampanti che proveranno ad essere protagonisti già da oggi, per esserlo ancor di più domani nel mondiale 2022 che potrebbe e che troverà campioni già affermati, ma per fare questo domani, serve la consacrazione per l’appunto oggi, e quella passa obbligatoriamente da Euro 2020, che ci dovrà, e ci vedrà, assolutamente tra i protagonisti. Forza azzurri: “audentes fortuna iuvat”.