di Antonio Capotosto
Genoa-Roma 1989-’90: La stagione del ”c’è due senza tre”, alla faccia del paradosso. Voeller, in quella stagione, andò a segno quattordici volte, contribuendo al ritorno in Europa dei giallorossi. Una squadra con qualche carenza tecnica ma che in campo metteva il cuore, complice la ‘vicinanza’ del pubblico. Lo stadio Olimpico era in fase di ristrutturazione per la kermesse iridata e così le squadre capitoline disputarono le gare casalinghe al Flaminio. Un impianto british, con le tribune a ridosso del terreno di gioco.
Come il Ferraris, dove Voeller realizzò la prima doppietta in maglia giallorossa. Era il 6 settembre, turno infrasettimanale, tre giorni dopo la tragica scomparsa di Gaetano Scirea. La Roma era ospite del Genoa, tornato in Serie A dopo cinque stagioni. La nuova destinazione di Fulvio Collovati, trasferitosi in Liguria dopo due annate a Trigoria. Il Grifone era guidato da Franco Scoglio: Dino Viola aveva scelto Ottavio Bianchi, ma per motivi contrattuali il tecnico dello storico scudetto partenopeo dovette rinviare di un anno il trasferimento nella Capitale. Il presidente giallorosso optò Gigi Radice, l’allenatore dell’ultimo tricolore granata che aveva concluso con un esonero la seconda esperienza sulla panchina del Torino. Quella Roma riuscì a far divertire la gente e a centrare il pass per la Coppa Uefa, il trofeo sfiorato nell’annata seguente…