Di Francesco Maiocchi
Negli stessi momenti in cui la favola del Leicester stava per avverarsi a chilometri di distanza non si è compiuta per un pelo una vera e propria tragedia. Il Milan alla fine è riuscito a strappare un punticino al Frosinone. Punto che serve a poco, visto che da oggi in poi l’Europa League dipenderà solo e soltanto dal Sassuolo.
TATTICAMENTE: Gli equilibri della partita si rompono dopo pochi istanti con il vantaggio del Frosinone. I numeri fotografano i rossoneri stazionanti nell’area avversaria cercando i traversoni dalla trequarti.
MENEZ: L’attaccante francese è il simbolo di tutto ciò che non va al Milan. Con l’Europa così a rischio ci si aspetta impegno e invece il francese cammina per il campo come se nulla fosse. È vero che nel finale è lui a battere il rigore del pari, ma rappresenta tutto ciò che il Milan non deve più essere. Anarchico con Inzaghi, indisponente con Mihajlovic, passeggiatore con Brocchi.
BALOTELLI: Supermario è l’emblema del Milan brocchiano. Balotelli si impegna fino all’ultimo, anche se sbaglia un rigore, centra una traversa. La fortuna non vuole proprio sorridere né a lui né al Milan.
EUROPA – Servono sei punti ma la sfida sembra impossibile visto il calendario. I rossoneri possono rimproverare solo loro stessi. I giocatori per aver buttato la stagione, la dirigenza per aver buttato 90 milioni e la presidenza per aver cacciato un tecnico che ancora una volta sul campo si era meritato il posto e la stima di tutti.