“Il miracolo di San Gennaro da Corigliano”

Posted By on Lug 10, 2020 | 0 comments


di Dario Vito

 

Quando Gennaro Gattuso, nel mese di Dicembre, è approdato alle pendici del
Vesuvio, erano due i possibili scenari : il possibile tracollo definitivo
della compagine partenopea, con il conseguente spauracchio di ritrovarsi nella
parte destra della classifica, oppure una tranquilla traghettatura fino a fine campionato,
per poi salutarsi e riprendere separatamente il proprio destino. Una sorta di part-time, con un
eventuale rinnovo che sarebbe arrivato, solo ed esclusivamente, con la qualificazione per la Champions, una vera
impresa considerando che quando lo stesso Gattuso è arrivato, gli azzurri si trovavano già a meno nove
lunghezze dal quarto posto.
Il “pacchetto” Napoli preso in eredità dalla premiata ditta “Ancelotti e Figli”, era pieno di insidie :
la condizione fisica disastrosa dovuta ad una preparazione pre-campionato insufficiente,
una identità di gioco smarrita ed una frattura interna, apparentemente insanabile, tra società e giocatori
legata al nodo delle multe. Ma attraverso la pazienza e l’esperienza di chi ne ha vissute di tutti i colori all’interno
di uno spogliatoio, Gattuso ha fatto un’opera di fino dando luce ad un terzo scenario, totalmente inaspettato :
risanare il presente, per costruire il futuro insieme.
Ringhio ha curato il Napoli sotto due aspetti : a livello umano, ricostruendo un legame civile tra
giocatori e presidenza. Ha fatto da trait d’union tra lo spogliatoio ed il patron per
arrivare ad una tregua permamente, che ha portato, infatti, alla sospensione ed al conseguente annullamento delle multe
a seguito della vittoria della Coppa Italia.
Dal punto di vista tecnico, ha ricucito su misura al Napoli, quel 4-3-3 con il quale gli azzurri, con Sarri,
si erano fatti apprezzare in Italia ed in Europa e che, senza dubbio, ha permesso di rivitalizzare e mettere in luce
giocatori demotivati sotto la guida di Ancelotti, uno su tutti il capitano Insigne, il cui rendimento è in costante crescita.
Infine, ha superato anche l’ostacolo più arduo, ovvero, entrare nel cuore dei tifosi partenopei.
Se al suo arrivo, in molti erano scettici, sempre gli stessi hanno fatto presto a ricredersi.
Grinta, professionalità e passione per la maglia con la “N” cucita sopra, sono questi gli ingredienti utilizzati
dal tecnico, nato a Corigliano, per conquistare il cuore dei napoletani. Un amore sbocciato in poco tempo e
ufficializzato quando lo stesso Ringhio, al ritorno da Roma dopo la vittoria sulla Juve, ha intonato “Un giorno all’imporvviso”,
colonna sonora del tifo azzurro, davanti a migliaia di tifosi accorsi per rendergli il giusto tributo.
L’obiettivo della qualfificazione in Champions è praticamente sfumato ma Napoli, dopo finti Masanielli e manager
che hanno fallito, ha trovato qualcosa di più importante : un leader che, anche grazie alle sue radici meridionali,
ha sposato in pieno la causa “1926” e ha gettato le basi per un futuro solido e vincente,
De Laurentiis permettendo…

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