di Daniele Craviotto
Genoa 4 Crotone 1. Miglior avvio non poteva esserci per la squadra genovese, che dopo più di 30 anni segna 2 gol nei primi deci minuti della prima giornata di campionato, segnale che (dopo l’iniziale spavento del crotonese Messias) le parole di mister Maran, alla vigilia della gara, hanno saputo toccare le corde giuste, con la richiesta per vecchi e nuovi giocatori di calarsi nella mentalità di lottare in ogni istante mettendo davanti il bene collettivo. Per lunghi tratti, il Genoa ha agevolmente gesito il possesso, facendo muovere gli avversari in modo che ci fosse sempre un proprio compagno libero da servire senza che subisse pressione. Tuttavia a definire la partita dei rossoblu con il titolo dell’inizio di una delle più grandi saghe fantasy sono stati i neo acquisti che subito hanno assorbito e recepito i dettami tecnici, innalzando qualitativamente il gioco del Grifone; Badelj si è reso protagonista come “architetto” prendendo le chiavi del centrocampo (tasto dolente delle ultime stagioni); Zappacosta ha saputo impadronirsi della propria fascia di competenza, concendendosi la soddisfazione di impostare l’azione personale che ha portato al gol che, probabilmente, ha tagliato in maniera definitiva le gambe ai pitagorici ed infine Marko Pjaca si è fin da subito rivelato come riserva di lusso e carico, come il diagonale che ha chiuso l’incontro, per riprendersi ciò che il fisico gli ha tolto negli ultimi campionati. Ora arriva un test, il Napoli di Gattuso, che inizierà a far capire se il Genoa stia iniziando a trovare la via per uscire dalle tenebre di questi ultimi 3 anni o se il lato oscuro prenderà nuovamente il sopravvento.