(di Gianluca Guarnieri)
Gennaio 1977, uno degli anni più difficili nella storia della Repubblica Italiana. Il paese è nel bel mezzo degli “anni di piombo”, con gravi ed irrisolti problemi economici, con un’inflazione galoppante e una disoccupazione sempre più difficile da arginare. La politica italiana è alle prese con il cosiddetto “Compromesso storico” tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista, che per la prima volta nella storia dell’Italia repubblicana fornisce un appoggio “esterno” al governo presieduto da Giulio Andreotti. In quel freddo e piovoso 30 gennaio 1977 allo Stadio Olimpico di Roma, la squadra del “Barone” combinò uno scherzetto poco gradito ai bianconeri (fortissimi) e capaci in quella stagione di vincere Scudetto e Coppa Uefa, superando in volata il Torino di Pulici e Graziani campione d’Italia in carica. Il più grande allenatore della storia romanista schierò in campo Paolo Conti, Peccenini, Chinellato, Boni, Santarini, Menichini, Bruno Conti, Di Bartolomei, Musiello, De Sisti e Prati. Tranne Rocca infortunato la formazione titolare, mentre Trapattoni metteva in campo la sua superba “corazzata”, con Zoff, Cuccureddu, Gentile, Furino, Morini, Scirea, Causio, Tardelli, Boninsegna, Benetti e Bettega. 60.000 gli spettatori, incuranti di un tempo tendente al brutto. Il match si fece subito interessante: al 2′ corner da destra di Bruno Conti, Prati anticipa i difensori avversari di testa ma grazia Zoff da pochi passi. La Juve prova a imporre la sua forza: al 12′ Benetti si presenta davanti a Paolo Conti, ma il tiro del forte inteditore veneto è debole e grazia il baffuto portiere. Occasione gettata, e la Roma punge due minuti dopo: Santarini imposta, lanciando centralmente, fuorigioco sbagliato da Scirea e compagni, Di Bartolomei aggancia con classe e solo davanti a Zoff non concede scampo con un violentissimo destro incrociato, realizzando l’1-0, per la gioia della Sud, guidata dal giovane e forte Cucs, nato poche settimane prima. Una sberla forte che conferisce ai giallorossi sicurezza e l’esatto contrario ai piemontesi. Infatti al 32′ arriva il raddoppio: Bruno Conti scambia con Menichini sulla destra, punta Gentile crossando di sinistro a giro, Prati si avventa sulla palla insieme a Morini, ma il goleador lombardo beffa il suo marcatore con una finta che inganna lo stopper, aprendo le gambe, con la palla che sbuca davanti a Zoff, sorpreso, e che si insacca in modo implacabile. 2-0 e Roma in paradiso. Un uno-due micidiale che tramortisce la blasonata compagine e il peggio giunge nella ripresa: al 68′ contropiede di De Sisti che imbecca Musiello, Morini in tentativo di recupero disperato tocca di punta e batte ancora una volta il portiere della Nazionale azzurra, sbigottito ed amareggiato. Un vero trionfo. Santarini è bravissimo a chiudere i varchi in difesa, con Chinellato perfetto a spegnere la vena creativa di Causio, mentre i due giovani campioni Di Bartolomei e Bruno Conti mandano in crisi la solidità della Juve. Solo all’87’ i bianconeri dimostrano la propria forza, con Tardelli che serve Bettega, e la rete della bandiera del numero 11 torinese in scivolata. Una rete inutile alla sostanza del risultato. La Roma dei giovani e di qualche illustre senatore aveva colpito il bersaglio grosso. Un vero e proprio trionfo, per gli applausi scroscianti dei propri sostenitori. Quel giorno, 30 gennaio 1977, allo stadio Olimpico di Roma…Roma batte Juventus per 3-1!