di Dario Vito
C’era solo un modo per scacciare via, almeno fino al secondo grado di giudizio, le polemiche riguardanti protocolli, bolle, Asl, FIGC e tavolino: vincere e convincere. E questo, il Napoli lo ha fatto. Se un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, tre indizi fanno una prova, le tre vittorie consecutive con Parma, Genoa ed Atalanta sono una prova che dopo un mese esatto dall’inizio di questo campionato “contagiato”, il Napoli si candida per un posto da protagonista per la corsa alle prime posizioni. Difficile fare previsioni ed azzardare pronostici dopo questo breve inizio di campionato, a maggior ragione in una situazione così complessa, dove la stessa prosecuzione del campionato risulta appesa ad un filo. Ma tre vittorie su tre partite giocate sul campo, dodici gol fatti e solo uno subito (a risultato già acquisito), meritano un particolare occhio di riguardo. Sì, perché fino a sabato scorso, forse in pochi si erano accorti della solidità difensiva e del cinismo offensivo della squadra allenata da Gennaro Gattuso.
Il primo successo con il Parma, giustificato dal divario tecnico. Le sei reti messe a segno contro i rossoblu che hanno ipotecato la prima vittoria casalinga, passate in secondo piano a discapito dalla positività di 14 calciatori genoani all’indomani della partita del San Paolo, che hanno addirittura comportato una urgente rivisitazione del protocollo. L’infortunio di Insigne ed il contagio di Elmas e Zielinski. Infine la mancata partenza verso Torino, per il big match con la Juventus che ha comportato l’attuale sconfitta a tavolino ed il punto di penalizzazione deciso dal giudice Mastandrea.
Insomma, non c’erano i presupposti migliori per affrontare uno degli avversari peggiori del momento come l’Atalanta di Gasperini. Ma il Napoli ha fatto parlare l’unico giudice sovrano nel mondo del calcio: il campo. Quattro reti e risultato in cassaforte dopo 43’ minuti di gioco. Risultato netto che ridimensiona la compagine orobica, ancora acerba per competere per il tricolore. Mister Gattuso vince il duello con Gasperini e soprattutto costruisce sempre di più un Napoli a sua immagine somiglianza con il 4-2-3-1 che sembra aver sostituito l’abituale 4-3-3. Una mediana irrobustita con l’innesto di Bakayoko, partita da veterano per lui nonostante i 6 mesi di stop, che rende più libero Fabian in fase di impostazione. Lozano rigenerato, una volta messo nella condizione a lui più congeniale di esprimersi e Politano che tra Genoa ed Atalanta ha segnato due reti di fino. Forse però, la mossa più azzeccata da mister Gattuso sta nell’aver ridisegnato la posizione di Dries Mertens, libero di girare alle spalle di un Osimhen ispiratissimo e che contro gli atalantini ha messo a referto il suo primo centro stagionale, diventando sempre più fondamentale per la squadra partenopea.
Sbagliato fare proclami, ma quando l’Atalanta, giustamente, veniva esaltata per aver battuto i suoi avversari con vari gol di scarto, nessuno ha posto l’accento sulla consistenza o il livello degli avversari. Adesso, quindi, bisognai fare le congratulazioni a Gattuso ed alla sua squadra, per questo pirotecnico avvio di campionato.