di Anna Ditta
Sette anni dopo una squadra della Germania dell’Est torna in Bundesliga. L’RB Lipsia si è infatti classificato secondo in classifica nella Zweite Liga, guadagnandosi la possibilità di giocare la prossima stagione nel massimo campionato tedesco, proprio come fece l’Energie Cottbus nel 2009.
Proprio sette anni fa c’è stato l’inizio della scalata dell’RB Lipsia. La Red Bull, multinazionale delle bevande energetiche già proprietaria del club austriaco del Salisburgo e del club statunitense di New York, acquistò il titolo sportivo di una squadra di quinta serie, lo SSV Markranstädt, rinominandola e dando il via ad una scalata che avrà il culmine nella prossima stagione in Bundesliga.
L’obiettivo è ambizioso: nel giro di pochi anni cercare di arrivare a competere con i colossi tedeschi come Bayern Monaco e Borussia Dortmund per conquistare il Maisterschale, ovvero il titolo di campione di Germania.
Come fece l’altro e ben più storico club di Lipsia, la famosa Lokomotiv, che tra il 1903 e il 1913 (quindi ben prima che fosse innalzato il muro di Berlino) portò a casa per tre volte il titolo del massimo campionato tedesco. Oggi la Lokomotiv naviga in cattive acque essendo praticamente sparita
dal calcio che conta. Più di vent’anni fa l’ultima apparizione in Bundesliga, quasi trenta dall’ultima finale europea giocata (Coppa delle Coppe 1988, sconfitta contro l’Ajax).
Tuttavia, dalla prossima stagione una città di quella che fu la Germania Est tornerà ad essere rappresentata in Bundesliga. L’RB Lipsia giocherà alla RedBull Arena, capace di contenere 45 mila spettatori, non male per una squadra fondata sette anni fa e neopromossa.
L’allenatore è Ralf Rangnik, noto alle cronache per essersi dimesso nel 2011 da tecnico dello Schalke 04 a causa della depressione che lo tormentava. Oggi Rangnik, come Lipsia e la vecchia Germania del
socialismo reale, possono tornare a sorridere.