di Massimo Costa
Da quando seguo il mondo del pallone, ovvero da circa 35 anni, non riesco a condividere il significato del merito, che danno gli addetti ai lavori, alla vittoria.
Il palo o la traversa colpita li ritengo tiri non precisi in quanto i legni sono fissi e non semovibili.
Stesso discorso vale per il possesso palla che ti illude di dominare la partita, così come i corners ottenuti, ma a differenza della Boxe che si vince anche ai punti, nel calcio no, non è così. Tutti questi concetti molto di moda nell’ ambiente pallonaro sono ininfluenti nella vittoria.
Le dichiarazioni di vittoria meritata, sconfitta ingiusta, rete subita nata da un episodio all’ inizio o nel finale di partita, non rappresentano la visione del calcio che io sostengo da anni: le opportunità favorevoli vanno cercate e costruite, non nascono casualmente dalla fortuna, e ogni goal è legittimo dal primo al triplice fischio finale.
A mio umile parere, ogni vittoria è sempre meritata nel momento in cui il pallone supera la linea di porta avversaria…. e tutto il resto svanisce.