Francesco Falzarano
Tutto in due giorni. La retrocessione, la fine della prima stagione in serie A, e l’addio con l’artefice di tutto: Roberto Stellone. Sono giorni difficili, tristi, di lacrime, delusione, rabbia e amarezza quelli che si vivono ora in Ciociaria. Una salvezza sempre ad un tiro di schioppo, ma una retrocessione che è sempre sembrata segnata per i canarini. Dopo due stagioni di gloria il Frosinone si ritrova ad affrontare una retrocessione in B che pesa tanto per l’aspetto tecnico tanto per come è arrivata e per cosa comporta. Oggi probabilmente il Frosinone non è solamente retrocesso in cadetteria. Oggi è finito un ciclo durato diverse stagioni, iniziato dalla berretti. Un ciclo fatto di uomini veri, prima che giocatori, di un allenatore che ha preso in mano una squadra formata da un mix di gioventù ed esperienza e l’ha esaltata fino a portarla nell’olimpo del calcio italiano. Una società che ha saputo creare un gruppo unito e una squadra capace di dire la sua in tre diverse categorie. Oggi è sì il giorno del tramonto, che però, aspetta già l’alba del giorno dopo; bisogna alzare la testa e iniziare a programmare il futuro, un futuro a tinte gialloblu.