Pasquale Pollio
Al “Romeo Menti” è andato in scena il derby tra Juve Stabia ed Avellino che si poteva considerare il big match della 24° giornata del Girone C di Lega Pro visto che le “Vespe” volevano dare seguito alla vittoria ottenuta a Francavilla per consolidare la posizione in zona play off, mentre l’Avellino arrivava a Castellammare con lo “score” di sette risultati utili consecutivi, ed in caso di vittoria avrebbe scavalcato il Bari conquistando il secondo posto della classifica, per l’occasione Mister Padalino decideva di schierare in campo la squadra con un 3-4-3 che vedeva Russo tra i pali; Esposito, Elizalde e Mulè a formare il trio di difesa; Garattoni, Berardocco, Vallocchia e Rizzo in mediana con Orlando, Borrelli e Marotta in attacco, mentre l’ex Braglia confermava il suo collaudato 3-5-2 composto da Forte in porta, Rocchi, Miceli e Silvestri in difesa, centrocampo formato da Ciancio, Carriero, Aloi, D’Angelo e Tito con Maniero e Santanelli di punta.
Passano pochi secondi dal calcio d’inizio ed era la Juve Stabia a rendersi pericolosa con Borrelli che impegnava Forte costringendolo ad un difficile intervento, ma entrambe le squadre cominciavano a giocare senza eccessivi tatticismi con continui cambi di fronte al minuto tredici i biancoverdi si affacciavano per la prima volta delle parti di Russo con Maniero che batteva una punizione dai venti metri che l’estremo difensore stabiese bloccava sulla linea di porta, ma al diciannovesimo Marotta sprecava la più facile delle occasioni non riuscendo a battere Forte dall’interno dell’area piccola, e sugli sviluppi del calcio d’angolo era ancora la Juve Stabia a rendersi pericolosa, ma nonostante le occasioni da gol create le squadre rientravano negli spogliatoi sul nulla di fatto.
Alla ripresa delle ostilità i due tecnici confermavano gli undici di partenza, e solo al minuto tredici Braglia decideva di effettuare il primo cambio, fuori D’Angelo dentro De Francesco, poi come spesso accade era un episodio a cambiare l’inerzia della gara, perché al quattordicesimo Mulè fermava Santaniello lanciato verso la porta stabiese ed il direttore di gara lo considerava ultimo uomo, nonostante Esposito fosse in una posizione tale da poter eventualmente intervenire, ed estraeva il cartellino rosso lasciando in dieci la Juve Stabia, nonostante l’inferiorità numerica Padalino non effettuava cambi limitandosi ad arretrare Garattoni sulla linea di difesa, ma al ventiduesimo sugli sviluppi di un calcio d’angolo era Maniero a girare la palla in rete da pochi passi portando in vantaggio i lupi irpini, solo a quel punto il tecnico stabiese sostituiva Borrelli con Mastalli dando più equilibrio alla squadra, mossa che probabilmente andava anticipata al momento dell’espulsione, ma nonostante lo svantaggio le “Vespe” alzavano il baricentro scoprendo però il fianco all’Avellino che si rendeva pericoloso con delle veloci ripartenze, ed i biancoverdi si vedevano annullare il gol del raddoppio per un fuorigioco millimetrico di Santaniello che interveniva di testa su un perfetto cross di Tito, a questo punto Braglia decideva di sostituire entrambe le punte, dentro Fella e Bernardotto per Maniero e Santaniello, ed al trentaduesimo era ancora l’Avellino a rendersi pericoloso con Carriero, ma i gialloblù nonostante l’inferiorità numerica provano a recuperare il risultato, con il tecnico stabiese che mandava in campo Cernigoi e Fantacci per Orlando e Vallocchia rischiando il tutto per tutto, ma con la squadra sbilanciata era ancora l’Avellino a sfiorare il raddoppio con Fella che impegnava Russo in un difficile intervento, nonostante il forcing finale delle “Vespe” i biancoverdi espugnavano il “Menti” inanellando la sesta vittoria conquistata nelle ultime otto gare e scavalcando il Bari in classifica.