di Daniele Craviotto
Cade ancora la Sampdoria in terra biancoceleste. Per il 16°anno consecutivo, i blucerchiati escono senza i tre punti e subendo gol per il 26°anno consecutivo. Risale, infatti, al 2005 l’ultima conquista contro le Aquile in trasferta. Continua, dunque, il tabù Olimpico laziale. Tuttavia per la prima volta dopo anni la Samp torna a subire meno di 2 gol. Nella partita andata in scena, molto è il rammarico che rimane ai supporters liguri. Forse questa poteva essere una delle occasioni più ghiotte per fare l’impresa. Una Lazio spuntata da infortuni e squalifiche e con una parte dei pensieri verso la grande sfida ai campioni d’Europa. Il rimpianto è quello di avere gettato quasi 15 minuti e lì avere su il gol. Altro problema è stato di avere spesso opportunità limpide, ma come Kal-El (alias Superman), anche il Doria sembrava perdere sempre più le forze, man mano che si avvicinava alla porta. Quasi che il biancoceleste fosse e sia il verde della pietra di Krypton. Troppi gli errori in rifinitura d’azione che hanno portato a 0 conclusioni verso Reina (altra maledizione per la Samp che mai è riuscita a vincere con lui in campo), pur la creazioni di grosse occasioni. La sensazione finale è che i blucerchiati, ancora una volta, nella sfida DC e nel film Batman vs Superman, abbiano, per l’ennesima volta nella capitale, scelto il secondo, non affrontando fino in fondo le proprie paure come il primo, che le ha rese la sua forza. Ora, dopo la prossima con l’Atalanta, arrivano scontri decisivi. Il consiglio è di iniziare a guardarsi la trilogia di Christopher Nolan sul cavaliere oscuro. Manca l’ultimo gradino: non cadere di fronte alla Kryptonite della discontinuità, ma affrontarla come Bruce Wayne fece con i pipistrelli; fatto questo, nulla toglierà la Sampdoria dal raggiungere i propri obiettivi.