di Daniele Izzo
È una serata di fine febbraio. Il ticchettio della pioggia scandisce il ritmo di un’orchestra immaginaria, nella quale il fuoco del camino la fa da padrone. Daniele e la sua famiglia hanno scelto di passare il periodo pandemico a San Candido, in Alto Adige. Peter, il figlio dei vicini, l’amico di mille vacanze estive e non, questa sera dormirà da loro. Lo aspetta una serata di videogiochi, di FIFA. “Cosa ne dici se per scaldarci facciamo un’amichevole tra di noi?” – domanda Daniele. “Ok” – la pronta risposta dell’amico. Scelgono le squadre, ne esce un Lazio – Bayern Monaco. Stadio? Olimpico, logico. Competizione? Champions League, la più affascinante. Si parte. Peter è un vero campione, ma nei primi minuti studia i progressi dell’amico. Attende sornione che il cadavere del nemico ludico passi davanti al suo joystick, non vuole aggredirlo. E così accade: la Lazio esagera nel giro palla ed a seguito del più classico degli errori, un passaggio sbagliato, il Bayern passa con Lewandowski. Daniele non ci crede, già Peter è più forte, un regalo del genere proprio non ci voleva. Si riorganizza, però, e trova addirittura la situazione per pareggiarla: peccato che l’arbitro non sia dello stesso avviso. Lo sconforto rapisce le dita del ragazzo e Peter ne approfitta: l’analogico si infiamma, così come il tasto ‘R2’; i suoi giocatori sono delle frecce che non dimenticano tecnica ed efficacia e il risultato ne è soltanto la logica conseguenza. Dopo cinque minuti di gioco si va all’intervallo sul punteggio di 0-3: decidono Lewandowski, Musiala e Sanè. Daniele si attacca allo ‘start’, non vede l’ora di ricominciare, ma il secondo tempo inizia sulla falsariga del primo: quattro a zero. A questo punto Peter alza le mani dal joystick, si limita a giochicchiare, a provare nuove combo per l’online, e la Lazio riesce ad accorciare le distanze grazie all’efficace serpentina di Correa. Il risultato non cambia più fino alla fine: al termine dei canonici dieci minuti di gioco è Peter a esultare, è il Bayern Monaco.
Se non fosse per qualche riferimento nominalistico alle due rose, il racconto sopra-descritto potrebbe raffigurare una qualsiasi serata di ognuno di noi. Amici, play station e una realtà parallela nella quale inscenare le situazioni più disparate. Come la sfida tra Lazio e Bayern Monaco: due squadre che, nell’ultimo decennio, si sono collocate in piani cartesiani calcistici diametralmente opposti. Una sfida che, fino a qualche anno fa, potevamo vedere solo nei videogiochi.
Lo scorso martedì, invece, la realtà ha ricalcato la finzione. La partita che Daniele e Peter hanno giocato nell’immaginario mondo videoludico è divenuta presente: Lazio – Bayern Monaco, sfida valevole per gli ottavi di finale di Champions League. E già questo per la squadra di Simone Inzaghi deve essere motivo d’orgoglio. Una partita che fino a qualche anno fa poteva esser solo utopicamente giocata in un videogame, martedì 23 febbraio 2020 è divenuta realtà. Al di là del risultato.