(di Giuseppe Porro)
La Roma perde ancora uno scontro diretto scivolando al 5° posto, restando fuori dalla zona Champions League a favore dell’Atalanta ora avanti di due punti.
In 8 partite giocate con avversari diretti, i giallorossi hanno collezionato il misero bottino di 3 pareggi e 5 sconfitte. 3 punti su 24, troppo poco per chi ambisce ad un posto Champions.
Il dato incontrovertibile è che sono rimasti ancora quattro scontri diretti (Napoli, Atalanta, Inter e Lazio) da qui alla fine, e che per restare in corsa andrebbero vinti tutti invertendo in trend negativo.
Analizzando la situazione con oggettività, troviamo delle anomalie e delle analogie con il passato, ma non vogliamo parlare dello Spalletti-Totti anche se per certi versi la situazione e simile.
Edin Dzeko ha sbagliato dopo Roma-Spezia come fece Totti nella ormai famosa intervista alla Scarnati, e le punizioni sembrano come allora perpetrarsi nel tempo.
È vero, con il senno di poi è facile parlare, ma la chiave della vicenda è Roma-Braga, anzi Fonseca-Dzeko, e anche se antipatico il problema nasce lì.
Lasciare fuori Dzeko mettendolo sul mercato ma non trovando poi una soluzione soddisfacente per entrambi le parti, ha fatto si che il gruppo ritrovasse un leader dello spogliatoio, o quello che era stato un leader fino a quel momento.
Degradare Dzeko a favore di Pellegrini, invece ha caricato di troppe responsabilità il giovane centrocampista romano e romanista che è poco brillante in questo ultimo periodo.
Mentre Dzeko che è un veterano insieme a Mhikitaryan, Pedro, Smalling ed altri tra cui Pellegrini, anche se non più capitano è uno degli uomini piu importanti nello spogliatoio, esempio per i giovani ma soprattutto per il campo.
Infatti era più utile avere Dzeko in campo contro Juventus e Milan piuttosto che contro il Braga, perché l’esperienza del bosniaco sarebbe stata utile contro Chiellini e Bonucci e specialmente contro Kijaer e Tomori.
Ma con i se e con i ma non si arriva da nessuna parte, anche perché adesso inizia un ciclo terribile che parte da domani a Firenze nel turno infrasettimanale.
Venti giorni con due turni infrasettimanali, tra cui le trasferte di Firenze e Parma; il Napoli; il doppio confronto europeo con lo Shakhtar Donetsk, insomma tanta roba.
Servirà tutto il gruppo compatto, senza presunzione; senza egoismo; senza orgoglio personale, ma con un unico punto focale, ovvero la Roma. Senza la Roma al centro di tutto non si arriva da nessuna parte.