di Gianni Massaro
Quello che è mancato col Porto, porta al parto quasi sorprendente, ne nasce una tripletta per CR7, un’assidua presenza sul tabellino in singolo incontro su campi nostrani di rado, e il Cagliari già ne sapeva qualcosa.
Su sviluppi di palla inattiva, il match si incanala subito, rigore guadagnato e trasformato, artigli da leone, la terza una stoccata mancina.
Testa, destro e sinistro, la cena è servita, i mugugni soppressi, riservati ai rossoblù scosse perentorie. Certo la difesa dei sardi un po’ troppo impalata. Si ricordi, CR7 è fattore, è comunque umano, sposta gli equilibri, spossa le difese.
Corsia federicoperta, Alex Sandro esce e al suo posto c’è Bernardeschi, jolly degli ultimi anni deludente spesso.
In prospettiva di ‘Federicchi’ binario, con Chiesa;
Bernardeschi nella testa di Pirlo in ipotetico slancio da terzino di gamba arrembante, da valutare ovviamente nella fase difensiva, l’altro protagonista sontuoso di coppa da considerare tra i migliori nel 2021 in A.
Abbastanza gamba, una catena che potrebbe costituire novità per rivitalizzare il Federico più ‘anziano’.
Intano il Cragnomo di Fiesole, il più basso tra i portieri titolari di A, colpito ed affondato metaforicamente e non: rischia infatti Ronaldo con molta vigoria di commettere un fallo loquacemente pericoloso. Cragno se la cava, all’attaccante juventino un cartellino giallo.
Nel secondo tempo non basta la reazione cagliaritana, la vittoria è stata già consolidata. La Vecchia Signora tiene al sicuro una casella nelle prime quattro, dimostra di poter arrivare sul podio ancora una volta, seppur incida a strappi intermittenti.
Nel mirino anche l’argento, per il primato lo scettro nelle mani dell’Inter.
Il solo solito antropofago del gol portoghese non sarà sufficiente per impensierire la marcia trionfale del grande ex Conte, condottiero eroico nelle tappe durature.