di Gianni Massaro
La Champions non si allontana, il massimo bottino agguantato ad ottantesimo inoltrato, contro un buon Crotone. Lumi olmi, magnifico asse Luis Alberto-Milinkovic, non è novità, costituiscono duplice marcia aggiuntiva nel telaio laziale.
Venticinque venticinque, Reina e Simy, a loro spettano le restanti percentuali nella torta dei migliori divisa in quattro fette. Ounas e Messias infastidiscono, l’ariete nigeriano segna. Vince il duello con Reina dal dischetto, dopo averlo battuto nel primo tempo con un tocco di punta fulminante. Leve affusolate, un’esecuzione un po’ stramba con un gamba post tiro quasi in rivisitata mossa di karate la quale si innalza macroscopicamente.
La Lazio va in vantaggio, venendo recuperata nuovamente sul due a uno.
Precaria dietro, pericolosa avanti, specie con gli interpreti del mezzo, Reina provvidenziale salva sul tiro di Rispoli, spaccata vertiginosa nella reattività, ed evitata la terza rete dei calabresi che avrebbe costituito stangata irrecuperabile.
Sugli equilibri, ci pensa Felipe, attuata la zona Caicedorini a vampate, a ricalcare arcaici tempi di Cesarini.
Cordaz, dall’altra parte, seppur non macchiatosi di responsabilità evidenti, applica il ruolo in antimodernismo, rischia di essere troppo piantato tra i pali e controlla in modo rischioso coi piedi.
Una squadra coriacea, a dispetto di un periodo in calo fisiologico, trova nel vero attaccante Milinkovic, pericolosissimo nelle incursioni.
Per puntare a meta prestigiosa si passa dalla metà campo, specie dal duo ispanico-serbo, Correa e Immobili ondivaghi nelle prestazioni si esaltano a visuale frontale, a spazi più aperti.
Il dribbling autentico è la falla di questo organico, con un blocco di squadra atto a congedarsi nell’arco di pochi mesi (forse un anno) presumibilmente, specie da eminenti palcoscenici.
Luis e Milinkovic costituiscono miniera importante, fosforo di meta campo, accento giusto, l’ambizione grossa passa dai due al centro dello schieramento, dettano legge. Lo spunto in corsa la nota dolente, in attesa della coppia Correa-Immobile in grado almeno di pungere meglio quando alcune partite ne esalteranno le caratteristiche.