di Marco Marini
CONTESTO STORICO – 1968. Il boom economico dei primi anni ’60 ormai è un ricordo e per le strade si avvertono le prime avvisaglie di tensione sociale: ha il suo apice il movimento socioculturale e di protesta ricordato, appunto, come “Il Sessantotto”. Protagonisti, studenti di tutto il mondo scesi in piazza contro il modello sociale neocapitalistico statunitense. Gli USA, intanto, continuano la loro campagna miltiare in Vietnam, che causa la strage di Phong Nhi e Phong Nhàt.
Il 5 gennaio, in Cecoslovacchia Alexander Dubcek guida la “Primavera di Praga”, la più dura forma di protesta contro il regime sovietico. Successivamente, a Roma, di fronte alla facoltà di architettura dell’Università di Roma a Valle Giulia, si verificano violentissimi scontri tra gli studenti e la polizia. A Parigi nel Quartiere Latino scoppiano gravi incidenti tra la polizia e gli studenti delle università di Nanterre e della Sorbona.
Negli Usa vengono assassinati Martin Luther King, leader dei diritti civili, e Robert Kennedy, candidato democratico alla presidenza, fratello di John. A novembre l repubblicano Richard Nixon viene eletto presidente degli Stati Uniti. In Italia Corrado Mantoni conduce per la prima volta il programma radiofonico “La Corrida”; il 18 marzo viene istituita la scuola materna pubblica, il 3 luglio viene fondata l’Associazione Italiana Calciatori con presidente Sergio Campana mentre la Federcalcio, nata nel 1898, festeggia i 70 anni. Il 4 dicembre, invece, esce il primo numero del quotidiano cattolico Avvenire.
Il 68 è l’anno della contestazione anche attraverso lo sport: diciannovesima Olimpiade, Tommie Smith e John Carlos, rispettivamente primo e terzo nella finale maschile dei 200 metri, sollevano il pugno al cielo come rivendicazione del cosiddetto “Potere nero”. Al Madison Square Garden, Nino Benvenuti batte Emile Griffith torna campione mondiale dei pesi medi.
IL TORNEO – Il Campionato Europeo del 68 si gioca in Italia. Alla fase finale, oltre all’Italia, si Unione Sovietica, Jugoslavia ed Inghilterra. In semifinale, la nazionale azzurra si trova ad affrontare l’Urss, che riesce a imbrigliare le giocate della squadra di Valcareggi portando la gara ai supplementari. Ma nemmeno 120′ di gioco bastano a stabilire il vincitore tanto che per decretare la finalista si ricorre al lancio della monetina dal momento che non erano previsti i calci di rigore alla fine dei tempi regolamentari: il destino è benevolo all’Italia che così passa in finale. Nell’altra semifinale, invece, l’Inghilterra cede di misura alla Jugoslavia che si qualifica per l’ultimo atto, in programma all’Olimpico di Roma. Una finale in cui l’Italia è costretta a rincorrere la Jugoslavia. Tuttavia, il pari di Domenghini negli ultimi minuti porta alla ripetizione del match che si gioca due giorni dopo. In questa occasione, due gol nel primo tempo di Riva e Anastasi consegnano all’Italia per la prima, ed ancora unica volta, l’ambito trofeo.
La Finale
ITALIA-JUGOSLAVIA 2-0
MARCATORI: Riva 12′, Anastasi 31′
ITALIA: Zoff, Burgnich, Facchetti, Rosato, Guarneri, Salvadore, Domenghini, Mazzola A., Anastasi, De Sisti, Riva
JUGOSLAVIA: Pantelic, Fazlagic, Damjanovic M., Pavlovic M., Paunovic B., Holcer, Acimovic, Trivic, Musemic, Hosic, Dzajic