(di Gianluca Guarnieri) Dottor Jekyll e mister Hyde. La Roma vista contro l’Atalanta è stata tutto questo. Titubante, impacciata, quasi in balia della squadra di Gasperini nel primo tempo e ad inizio ripresa, mentre nella parte finale della gara con la superiorità numerica e il pari ritrovato, più sicura e con personalità ritrovata. Una vera e propria bipolarità, dopo aver rischiato il Ko più volte. Il pari ovviamente non concede molto per la zona Champions e la testa va obbligatoriamente all’Old Trafford e alla sfida al Manchester United di Solskjaer di giovedi prossimo. Contro i Red Devils si dovrà tentare di recuperare assenti pesanti come Smalling, El Shaarawy, Spinazzola, sapendo che non ci sarà per squalifica un perno difensivo prezioso come Gianluca Mancini, anche oggi tra i migliori, come grinta e personalità, da buon ex. Parlando di ex, sugli scudi Bryan Cristante, puntuale in costruzione e bravo ad adattarsi nel ruolo di centrale difensivo (a tre). Fonseca gli deve molto, sia per il goal (perfetta la coordinazione nel tiro da fuori, con la complicità di Gollini) che per l’impegno notevole. Decisiva nell’economia del match l’espulsione di Gosens, con Calvarese che aveva ignorato il fallo del nerazzurro su Veretout, errore corretto dal Var. Significativa, la gara di Edin Dzeko, sempre attivo e pronto a lavorare per la squadra, in entrambe le fasi. Contro Pogba e compagni però servirà maggiore costanza e concentrazione. Troppe le palle goal concesse ai bergamaschi, e contro una squadra che fa della sua efficienza in zona d’attacco uno dei suoi punti di forza, potrebbe essere la pietra tombale sulle ambizioni continentali. L’Europa può essere conquistata con l’Europa (League), e per evitare la vituperata Conference League.