di Samuele Fontanelli
Nel calcio esistono due tipi di rivalità. Quelle che nascono sul campo per un goal all’ultimo minuto, un cartellino rosso, un tiro mancino in una partita decisiva. E quelle che nascono fuori dal terreno di gioco ed affondano le loro radici nella storia sociale e nella vita quotidiana di città e quartieri. Millwall-West Ham appartiene alla seconda categoria.
Quello tra Lions e Hammers è un antagonismo di quartiere, uno scontro emblematico della working-class londinese. Sia perché ha origini lontane, circa 150 anni fa, sia perché nasce in uno dei luoghi simbolo della classe operaia, tra i docks(le banchine lungo il Tamigi) dell’insalubre East End londinese dell’epoca vittoriana.
Il primogenito è il Millwall, che nacque nel 1885 nell’Isle of Dogs, una piccola penisola densamente abitata in mezzo al Tamigi, con il nome di Millwall Rovers F.C. La squadra venne fondata da alcuni lavoratori scozzesi della C. & E. Morton & Co., una fabbrica di conserve alimentari costruita, proprio sull’Isle of Dogs, dall’imprenditore scozzese James Morton nel 1870 come filiale della sua azienda di Aberdeen. Per via delle origini scozzesi dei fondatori come colori sociali vennero scelti il bianco ed il blu che ancora oggi tingono le maglie del club. Inizialmente i Lions giocavano le proprie partite interne sull’Isle of Dogs, prima all’Athletic Ground e poi al North Greenwich Ground, ma nel 1910 il club fu costretto a lasciare la tanto amata penisola per trasferirsi a sud del fiume tra New Cross e Bermondsey, dove sarebbe sorto lo stadio simbolo di questo team: il mitico the Den.
Diverse furono le origini del West Ham che non venne fondato dai dipendenti, bensì dai propietari di un importante cantiere navale dei Victoria docks, la Thames Ironworks and Shipbuilding Co. Ltd. I due fondatori Arnold Hills e Dave Taylor nel 1895 decisero di fondare una squadra di calcio, la Thame Iron Works F.C., per migliorare le condizioni di vita dei lavoratori fuori dall’orario di lavoro evitando così proteste e scontri. I primi anni di vita furono legati indissolubilmente al cantiere che finanziava tutte le spese della squadra, poi ad inizio 900’ l’azienda entrò in crisi ed il club tagliò il cordone ombelicale che lo legava alla Thames Ironworks per diventare il West Ham United F.C. Le divise, che inizialmente erano blu scure in onore dell’ Università di Oxford, dove il presidente Hills aveva studiato, passarono ben presto al famoso “claret e sky blue” in onore del grande Aston Villa dell’epoca.
Le origini dell’odio tra i due club risalgono al maggio del 1926, quando la TUC(Trades Union Congress), l’unione sindacale inglese, invitò tutti i lavoratori a scioperare per 10 giorni, dal 3 al 13 maggio, in sostegno dei minatori che rischiavano di vedersi aumentato l’orario lavorativo e tagliato il salario base, a causa della diminuzione della produzione di carbone dopo la Grande Guerra. La solidarietà verso i minatori venne espressa da quasi tutte le categorie di lavoratori con quasi due milioni di operai che aderirono alle contestazioni, paralizzando Londra. L’allora Primo Ministro conservatore Stanley Baldwin rispose con una serie di norme che vietavano lo sciopero, soprattutto a favore degli altri lavoratori. I dipendenti della Thames Ironworks posarono subito i martelli per aderire alla protesta, mentre gli operai della Morton a seguito delle nuove leggi boicottarono lo sciopero riprendendo l’attività. La tensione tra i docks salì e bande delle due fazioni di dockers si affrontarono per la prima volta nelle strade dell’Est di Londra.
Lo scontro ben presto si trasferì dalle officine e le strade al campo da gioco e sugli spalti. Anche se tra Lions e Hammers ci si sono state poche sfide dal secondo dopoguerra ad oggi. Tra 1947 e il 1978 addirittura le due squadre non si sono mai incontrate tra campionato ed FA Cup. Questo perché il Millwall e West Ham hanno quasi sempre disputato campionati diversi, con i primi da sempre impegnati a fare la spola fra seconda e terza divisione, e i secondi presenza fissa in first division/Premier League.
Nonostante gli sporadici incontri sul campo, le cronache inglesi raccontano di ripetuti e violenti scontri tra le due firms, che sono state centrali nella storia del fenomeno Hooligans tra gli anni 70’ e 80’. Sulla sponda biancoblu del Tamigi i Bushwackers, su quella claret e sky blue l’ICF(Intercity Firm). I luoghi preferiti per gli scontri erano le stazioni dei treni e le fermate dell’undergroung londinese. Nel 1976 durante alcuni scontri tra le due firms alla fermata di New Cross si arrivò addirittura alla tragedia con un tifoso dei Lions che morì travolto da un treno. Nei primi anni del 21’ secolo la rivalità toccò i picchi degli anni 70-80 e violenti scontri si registrarono nel giorno della festa della mamma del 2004 e nel 2009, quando ad Upton Park, in occasione di un match di coppa di lega, la partita venne interrotta più volte per tafferugli e invasioni di campo da parte di entrambe le tifoserie. Negli ultimi anni l’odio sembra essersi placato e la rivalità è tornata ad un sano sfottò, anche se l’antagonismo da quelle parti non tramonterà mai perché nell’est di Londra o sei un Hammer o sei un Lion.