Nicola Ciacciarelli
Quarta vittoria consecutiva per la Juve. Quarta affermazione per 1-0. Di corto muso come piace al suo allenatore. I bianconeri come una tassa si impongono a San Pietroburgo e ipotecano la qualificazione agli ottavi. Basterà un pari nella partita di ritorno per ufficializzare il passaggio del turno. Un gol di testa di Kulusevski , entrato in corsa, decide la partita a quattro minuti del termine. Decisivo, ancora una volta, il piede destro di De Sciglio che come con la Roma trova la testa di un compagno.
Alla Zenit Arena la Juve si trova di fronte un avversario impreciso quando chiamato ad impostare, ma piuttosto compatto quando deve stringere le linee. Il dato finale del possesso palla (58%)mostra una Juve manovriera anche se pericolosa solo a tratti. I bianconeri, confermati da Allegri con il 4-4-2, provano ad utilizzare maggiormente Chiesa. L’ex viola è visto come uno spauracchio dagli avversari che lo raddoppiano, o triplicano a volte. Morata gira a largo dall’area di rigore, venendo spesso, forse troppo, incontro ai centrocampisti. Il risultato è una Juve che arriva bene sino agli ultimi sedici metri e che conclude però poco. Quello di Semak è un 4-5-1 più che un 4-3-2-1. Malcom e Claudinho, i due rifinitori brasiliani, hanno il passo giusto nel breve ma mancano nella conclusione. I russi si dimostrano squadra organizzata, ma in leggera confusione quando l’avversario è a difesa schierata. Insomma le ultime due sconfitte in campionato si fanno sentire su una squadra che tutto sommato rispetta in pieno comunque il piano partita prima di capitolare all’86’.
Il gol di ieri fornisce ulteriore conferma, se ce ne fosse stato bisogno, che la Juve ha mille risorse. Non avrà un gioco che incanta, ma è tornata a non subire gol con una certa costanza. Ottimo auspicio in vista della partititissima di domenica sera con l’Inter.