Nicola Ciacciarelli
Uno a uno. E va bene così. Perlomeno alla Juventus che non sembrava riuscire a raggiungere il pari a San Siro fino all’89’ quando un ingenuo Dumfries ha colpito Alex Sandro sulla linea dell’area di rigore. Dybala dagli undici metri pareggia il gol di Dzeko ed evita una sconfitta dolorosa ai bianconeri.
La Juve è un ibrido. Inizialmente data con un 3-5-2, in realtà quello di Allegri è più un 4-4-2, con Bernardeschi che dovrebbe partire sulla fascia per poi venire a giocare in mezzo al campo. In fase di impostazione, invece, Alex Sandro parte leggermente più alto e Danilo si abbassa sul centrodestra.
Inter più in palla e avanti con il tap-in di Dzeko al 17′ dopo palo di Chalanoglu. I nerazzurri sfruttano a dovere la momentane superiorità numerica frutto dell’infortunio di Bernardeschi (al suo posto Bentancur). Il palleggio dei padroni di casa è più continuo. La Juve si affida alla forza fisica e ai calci piazzati da dove arrivano le uniche occasioni della gara, prima di un maldestro colpo di testa di Morata davanti Handanovic nella ripresa.
I bianconeri fanno fatica sino al momento del doppio cambio. Dentro i pezzi da 90 Chiesa e Dybala. L’Inter si abbassa e la Juve prende campo, occupando meglio l’area. Soprattutto l’argentino entra subito nel vivo del match. Tante giocate utili, a partire dai dribbling che occorrono ad una squadra in carenza di uomini capaci di saltare l’avversario. Soprattutto in una serata in cui Cuadrado perde il confronto diretto con Perisic. L’Inter regge prima di capitolare sul marchiano errore di Dumfries. Dybala è freddo come il ghiaccio e spiazza Handanovic per un pari d’oro che serve alla Juve per mantenere nel mirino la zona Champions.