di Samuele Fontanelli
IL “VECITI DERBY”
Belgrado è da sempre una città contesa e divisa a livello culturale, più volte dominata dai musulmani, governata dagli Asburgo, capitale della Jugoslavia prima e della Serbia poi. Dal 1945 è anche divisa a livello calcistico da una delle rivalità più accese del mondo e il suo dominio è conteso tra la Stella Rossa ed il Partizan.
Entrambe le società sono nate nel 1945, a marzo la stella Rossa e ad ottobre il Partizan. Ovviamente la matrice politica è la stessa, quella comunista, ma l’estrazione sociale e le idee delle due compagini sono differenti. La Stella Rossa viene fondata da un gruppo di studenti dell’università di Belgrado sulle ceneri del SK Jugoslavia. L’intento fin dal principio è quello di rappresentare i proletari di Belgrado con un forte spirito nazionalista, che si manifesta soprattutto con il profondo odio provato per i popoli “fratelli” delle altre repubbliche della Jugoslavia. Questo spirito patriottico viene mostrato anche dai colori scelti per tingere le maglie da gioco, bianca e rossa la prima, come i colori sociali del club, e blu la seconda a completare i colori della bandiera serba. Il Partizan invece viene fondato dai partigiani jugoslavi(Partizan infatti in serbo significa partigiani)che hanno difeso il popolo dalle truppe nazifasciste durante la seconda guerra mondiale. Quindi anche il Partizan nasce come squadra del popolo ma i nemici non sono le nazioni confinanti bensì il nazismo e tutti gli estremismi di destra. Fino al 1958 i colori della squadra furono il rosso ed il blu, poi questi vennero sostituiti dagli attuali bianco e nero.
Dal 5 gennaio 1947, giorno del primo incontro-scontro tra le due fazioni, ogni anno Stella Rossa e Partizan danno vita al “veciti derby”, il derby eterno, che paralizza e divide tutta Belgrado. Ma il calcio è solo un pretesto, la partita si gioca soprattutto per le strade della capitale e sui gradoni dello stadio. Fin dalla mattina coreografie, cori e torce si mescolano a violenti scontri ed atti di guerriglia urbana tra i due schieramenti. Dalla parte bianco-rossa i tifosi della Stella si autodefiniscono Delije, parola di origine ottomana che significa giovani coraggiosi o eroi, per la loro spavalderia e l’origine studentesca del club. Anche se per i supporters del Partizan sono i Cigari( gli zingari) a causa dell’origine rom di parte della tifoseria. I tifosi del Partizan sono invece chiamati i Grobari(i becchini) per via del colore nero delle maglie. Gli scontri e gli episodi violenti quando si gioca il derby sono una costante, talvolta purtroppo sono finiti anche in tragedia, come nel vecity derby del 31 ottobre 1999. Quel giorno allo Stadio Partizan un giovane tifoso della Stella Rossa morì colpito da un bengala sparato dalla curva bianconera. Un altro derby passato alla storia è quello dell’anno seguente perché la partita durò solo 38 secondi, il tempo necessario affinchè le due tifoserie iniziassero lo scontro.
Metaforicamente abbiamo usato il termine schieramento per riferirci alle bande organizzate di tifosi che popolano il Marakàna e lo stadio Partizan, il problema è che durante le guerre d’indipendenza jugoslave degli anni 90’ quelle stesse bande organizzate divennero davvero le milizie dell’esercito serbo. A capo della Guardia Volontaria Serba l’allora presidente Slobodan Milosevic pose il leader dei Delije Zelijko Raznatovic, meglio noto come Arkan, il quale reclutava le sue “tigri”(nome con cui venivano chiamate le truppe della Guardia Volontaria Serba) tra gli ultras della Stella Rossa.
Arkan e le sue tigri furono protagonisti della missione di “pulizia etnica” serba in Croazia e presero parte al tragico assedio della cittadina croata di Vukovar tra il 25 agosto ed il 18 novembre del 1991. Qualche mese dopo, nel marzo del 1992 al Marakàna si gioca il vecity Derby. Le tigri, guidate dal comandante Arkan, entrano in campo esponendo tre striscioni inneggianti alla presa di Vukovar e tutti i presenti allo stadio, sia Delije che Grobari, applaudirono e celebrarono l’”impresa” nel tempio del calcio serbo. Questo perché nonostante siano divisi su tutto Delije e Grobari hanno una cosa in comune, l’odio verso i croati.
Stella Rossa- Partizan non è una semplice partita, è un fatto di sangue. Sia perché le acque del Danubio spesso si tingono di rosso il giorno del derby; sia perché a Belgrado l’amore per l’una o per l’altra squadra non è legato all’appartenenza ad un quartiere, è un fatto genetico, di DNA, la passione si tramanda di padre in figlio, di generazione in generazione, in eterno come il “veciti derby”.