di Giuseppe Vignola
Tra i giocatori con un contratto in scadenza alla fine di questa giornata spicca il nome di Lorenzo Insigne. Il capitano del Napoli infatti dopo Gennaio, in caso di un mancato accordo con gli azzurri, potrà già mettersi d’accordo con la sua nuova squadra per la prossima stagione. Per il numero 24 però la scelta da fare è molto difficile. Arriva a discutere il contratto dopo un periodo molto positivo che gli ha portato addosso gli occhi di tantissimi grandi club europei. Insigne, infatti, ha vinto la scorsa estate il campionato europeo e si è dimostrato nell’ultima stagione un grandissimo uomo spogliatoio per il club partenopeo, portandolo anche e soprattutto con i suoi 19 gol ad un soffio dalla qualificazione in Champions. La storia per Lorenzo però è diversa dal solito, è forse quella di una delle ultime bandiere che potremo vedere nel nostro calcio. Il ragazzo infatti nasce proprio a Napoli e ne è tifoso fin da bambino. Dopo le giovanili nell’attuale squadra, parte per far esperienza in prestito alla Cavese, al Foggia e infine al Pescara. Nella squadra abruzzese in tandem con Immobile e Verratti arriva la sua esplosione, vincendo la serie B e segnando 18 gol in 37 apparizioni. Nel 2012 torna a Napoli e Walter Mazzarri decide di integrarlo nel gruppo squadra. Nei suoi 9 anni a Napoli segna molti gol e ne diventa anche capitano nel 2018 dopo l’addio di Marek Hamsik. Con la tifoseria inizialmente non c’era un rapporto idilliaco, infatti molto spesso veniva additato svogliato e non abbastanza concentrato nelle partite. I tifosi poi cominciano a capire le difficoltà del 24 e che lui, da grande tifoso, sentisse moltissimo il peso di quella maglia. Un immagine che fa capire l’amore per questa città è quella delle lacrime dopo il rigore sbagliato in finale di Supercoppa Italia contro gli acerrimi nemici sportivi della Juventus. Per questo ora la scelta è durissima, da un lato un grande club con cui puntare a vincere Champions e campionati, dall’altro la scelta che pochi fanno, quella dell’amore. Una scelta che sicuramente riempie meno le tasche ma che probabilmente riempie molto più il cuore. Consacrandosi come un idolo indiscusso e una bandiera storica per un club che purtroppo non ne può vantare moltissime. Cercando di riuscire a vincere in questa o in future stagione il tanto desiderato scudetto, per passare alla storia come il terzo capitano che ha portato quel trofeo a Napoli. Dopo Bruscolotti, napoletano doc nel 1986-1987, e dopo Diego armando Maradona, il dio di quella tifoseria nel 1989-1990. Per la scelta d’amore ci dovrà essere una grande mediazione tra i desideri del capitano, che cerca di strappare il suo ultimo contratto ricco e il patron Aurelio De Laurentis, che deve comunque continuare a tenere il Napoli con un situazione economica in positivo. Speriamo che questo avvenga per ricordare al mondo che nel calcio oltre al dio denaro c’è molto di più, l’attaccamento alla maglia e la voglia di diventare leggenda per la squadra che da bambino si tifava sempre allo stadio.