Nicola Ciacciarelli
Juve tosta, compatta come poche altre volte si era vista in questa stagione. Allegri batte Sarri 2-0 grazie alla doppietta di rigore di Leo Bonucci.
Eppure l’inizio all’Olimpico era stato di marca laziale. La Juve che sbaglia ogni passaggio possibile in ripartenza e biancocelesti in fase di assedio per più di dieci minuti. Poi l’infortunio di Danilo, che apparentemente dovrebbe essere un brutto colpo per Madama e invece rappresenta l’occasione per riorganizzarsi meglio. I bianconeri passano da un iniziale 3-5-2 al 4-3-3 con Rabiot inaspettato acceleratore principale della manovra. Si abbassa Cuadrado che regge bene il confronto con Pedro, aiutato da Kulusevski. Lo svedese gioca una gara opaca palla al piede, ma buona quando c’è da contenere.
Passata in vantaggio la squadra di Allegri ha stretto le linee impedendo il fraseggio nel corto, tema di gara preferito dagli uomini di Sarri. L’assenza di Immobile ha impedito alla Lazio di sfondare in profondità e i tanti cross dalla trequarti sono stati preda facile di Bonucci e DeLigt. Solo un brivido per Madama: una bella sponda di Milinkovic che ha scavalcato un non prontissimo Muriqi. Per il resto la Juve ha controllato e colpito con Chiesa in uno dei tanti contropiedi della ripresa. L’unico, però, concretizzato. Il fallo netto di Reina sull’ex viola ha regalato a Bonucci il bis dagli undici metri.
I tre punti con cui esce dall’Olimpico la Juventus fanno morale in un momento in cui la Signora patisce diversi infortuni e ha tanti match ravvicinati. In attesa di continuità di gioco e manovra, mantenere inviolata la porta è comunque segnale di crescita. Segnali tutti da confermare nelle sfide di Londra e con l’Atalanta, in attesa di un mese di dicembre sulla carta meno complicato.