di Brenda Galbato
Nonostante la vittoria contro l’Atletico Madrid in Champions, la capolista ha preso una bella batosta contro il Sassuolo ieri a S. Siro.
Tre punti fondamentali per la lotta scudetto sfumati contro un Sassuolo che ha saputo sfruttare il calo dei rossoneri.
Sulla carta è possibile constatare che i nomi della rosa, non sono all’altezza di poter competer ad alti livelli sia in serie A che in Champions League.
Ciò è stato dimostrato sul campo con le due sconfitte consecutive contro Fiorentina e Sassuolo che hanno dimostrato in campo tecnica e qualità. Nella partita di domenica pomeriggio il Milan ha giocato con presunzione: entrato in campo ha voluto immediatamente chiudere la partita con gol di testa di Romagnoli.
La convinzione di aver già vinto la partita è stato l’errore più grande che i rossoneri potevano commettere.
La squadra si è posta nei confronti degli avversari in maniera aggressiva e incisiva, con lo scopo di effettuare doppie marcature e conquistare ogni pallone.
Dopo i primi 20 minuti l’attenzione e il ritmo calano, di conseguenza Ibra e i suoi compagni lasciano la strada spianata agli ospiti che innestano azione su azione portando ai gol del Sassuolo.
Errori da parte di Bakayoko che perde palla consentendo a Scamacca pareggio e subito dopo raddoppio su svarione di testa di Florenzi che propizia il secondo gol del Sassuolo.
Ulteriore errore di Romagnoli, che non riesce ad anticipare il dribbling dell’attaccante Berardi consentendo il terzo gol che ha concluso la partita.
Pioli ha effettuato nel corso dell’incontro i cambi a sua disposizione, ma con scarso successo in quanto oramai il Milan dopo i 20 minuti di presunta gloria era già fuori partita.
Sfavorevole a Pioli anche l’assenza di due giocatori fondamentali nell’area difensiva vedi Calabria e Tomori, che non avrebbero concesso agli avversari uno spiraglio per consentire l’azione di gioco.
Nessun giocatore è da salvare a questo giro di boa in quanto tutti hanno avuto una scarsissima prestazione. Anche Ibra non è stato d’aiuto alla propria squadra: quasi sempre in fuorigioco e poco incisivo.
È da considerare però nel complesso l’appannamento fisico e mentale dovuti agli impegni con l’Atletico Madrid.
Sette gol subiti nel corso di due partite devono far riflettere sul fatto che era prevedibile una possibile discesa della squadra dopo lunghi impegni stressanti tra campionato e Champions.
Pioli dovrà cercare di riportare la squadra su i suoi passi nonostante abbia acquisito in questi due anni grinta, determinazione e spirito di squadra.
Il Diavolo deve ricercare quella fame e umiltà che l’ha contraddistinto fino a poco tempo fa, mantenendo la consapevolezza di essere si una grande squadra, ma umile e conscio dei propri limiti.