(di Giuseppe Porro)
Anno 2019, in una Los Angeles futuristica popolata da replicanti…no questa è un altra storia. Anno 2022 in una Roma calcistica popolata da repliche di campioni si replicano partite brutte viste già nelle passate stagioni, ed il “”Blade Runner” Mourinho potrebbe non bastare.
Il popolarissimo film degli anni 80′ si sposa a pennello con la sceneggiatura giallorossa che sta continuando a replicare purtroppo stesse partite nel corso degli anni anche con interpreti diversi.
È passata una settimana circa ed ancora non riusciamo a metabolizzare la sconfitta di domenica scorsa. La Roma che domina per 70° minuti (3-1) si smarrisce e perde la gara (3-4) con delle amnesie che ricordano un altra gara terribile.
Chi ha pensato domenica sera alla folle mezz’ora di Manchester dello scorso anno nella semifinale di Europa League guardando i 20 minuti finali di Roma – Juventus? Molti, allora cos’è che non va? La testa in primis, se no non si spiegherebbero questi continui cali di concentrazione.
Ma oltre la testa non vanno anche molti organi, anzi non va bene il corpo intero. La testa (i Friedkin); il cuore (Pellegrini, Zaniolo ed altri); i polmoni (Veretout, Mhikitaryan ed altri); le braccia (Thiago Pinto) e le gambe (Mourinho).
Le gambe devono tenere l’intero corpo in piedi e far correre la squadra; il cuore pompare e battere forte; i polmoni respirare pienamente; le braccia raccogliere ed equilibrare il corpo intero; la testa pensare di più, anzi dare gli imput giusti a tutti gli altri organi ed al corpo (squadra) intero.
Insomma, un corpo unico che deve lavorare ed andare nella stessa direzione a partire dalla testa, ovvero i Friedkin che hanno scelto si un basso profilo ma forse troppo basso mentre ci vorrebbe anche una bocca che parli, anzi urli quando c’è bisogno di urlare. Perché putroppo i tifosi della Roma hanno per troppe volte: “visto cose che voi umani…”